Cronaca
Bagnasco: "Un Natale sobrio". E pensiero a disoccupati
1 minuto e 5 secondi di lettura
Un rinnovato invito alla "sobrietà e alla solidarietà", con il "pensiero rivolto in particolare a quanti sono in cassa integrazione o hanno perso il lavoro", é stato rivolto dall'arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, nel messaggio di Natale alla città. "All'intera città e alla diocesi - ha affermato Bagnasco - auguro un Natale sereno, ricco di quella serenità che non deriva dalla mancanza di difficoltà, che fanno parte della vita di tutti, ma dalla pace interiore, dalla consistenza, dai valori veri ed autentici su cui tutti, e ciascuno, basano la propria vita e lottano giorno dopo giorno". Il porporato ha rivolto un pensiero particolare ai lavoratori in cassa integrazione e a coloro che sono rimasti senza lavoro esprimendo il proprio auspicio "affinché si risolva al più presto possibile questo momento di crisi dove, a dire il vero, ci sono anche segnali positivi, oltre a situazioni ancora pesanti". "Questi fratelli e queste sorelle - ha aggiunto ancora il porporato - non devono perdere assolutamente la fiducia, la speranza ed il coraggio per guardare al futuro, sapendo anche che attorno ci possono essere anche punti di riferimento che in qualche misura possono aiutare a superare questo momento".
Sponsorizzata
Mercoledì 23 Aprile 2025
A Genova lo spettacolo di Euroflora 2025, 154 giardini da tutto il mondo - Lo speciale
Ultime notizie
- Emergenza migranti, arriva la Humanity 1 alla Spezia con 68 migranti: 16 sono minori
- Scantinato prende fuoco a Sturla, due feriti
- Teatro Sociale di Camogli, bilancio ok: budget triplicato e incassi quintuplicati
-
Futuro stadio Ferraris, il ministro Abodi a Genova: "Priorità ai privati"
- Sampdoria, il 2-2 di Catanzaro è da Serie C: ora serve un miracolo
- Lapadula non basta: Lo Spezia si fa rimontare dalla Reggiana
IL COMMENTO
Meloni, Salis, i commenti sessisti e il doppiopesismo della politica
Siri quasi Papa e le “frecce” di Fortebraccio. Il conclave non parla come la politica