Cronaca

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Rifiutano di far tornare la figlia adottiva nell'orfanotrofio in Bielorussia, dove la bambina, di 10 anni, avrebbe subito ripetute violenze sessuali, e rischiano di finire in carcere. E' quanto accade a Genova in seguito ad una scabrosa vicenda, con riflessi internazionali, che vede protagonisti alcuni bimbi bielorussi in adozione temporanea presso famiglie liguri. Maria, la piccola vittima della drammatica storia, vive da tempo a Cogoleto, dove una coppia di giovani che l'ha in affidamento ha raccolto le sue confidenze e le sue paure: dal suo racconto e da quelli di altri bimbi ospiti di un istituto per orfani di Vileika, in Bielorussia, sono emersi particolari agghiaccianti. Maria sarebbe stata più volte oggetto di violenze sessuali, anche di gruppo, ad opera di altri giovani che vivono nella stessa struttura. Proprio per evitare che la bimba possa essere nuovamente oggetto di tali violenze, i genitori adottivi si sono rivolti al Tribunale per i minori di Genova chiedendo ed ottenendo nei giorni scorsi la sospensione del rientro in patria. Oggi, però, il presidente del Tribunale, Adriano Sansa, ha revocato il provvedimento ed i carabinieri si sono presentati in casa di Maria per prelevarla e avviarla in Bielorussia. I genitori si sono opposti e sono stati denunciati per sottrazione di minore. A Vileika - spiega l'avvocato Giovanni Ricco che insieme al collega Maurizio Frizzi rappresenta la famiglia adottiva - vivono orfani dagli 8 ai 18 anni e, secondo quanto emerso, in quell'istituto avverrebbero incredibili atrocità a danno dei più piccoli. I medici che a Genova hanno visitato Maria, anche per conto del Tribunale per i minori, hanno constatato che la bimba è terrorizzata dall'idea di tornare in quell'orfanotrofio e potrebbe essere protagonista di gesti di autolesionismo. Già nel mese di giugno Maria ha tentato di togliersi la vita. Voglio morire - aveva