Cronaca
Omicidio Macchi, intervengono i Ris
1 minuto e 12 secondi di lettura
Saranno i Ris di Parma a dover trovare le prove a sostegno della tesi accusatoria nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Alessandro Macchi, l’industriale varesino ucciso nel novembre scorso nella sua villa di Rapallo, raggiunto da un colpo di pistola al fianco, uno al torace, uno alla schiena e l’ultimo al collo.I militari del Ris devono analizzare l’auto dell’imprenditore, la vettura di proprietà del figlio Luca, indagato per concorso nel delitto, gli abiti della compagna polacca della vittima, Joanna Malgorzata Lohninger, sospettata di essere l’autrice materiale dell’uccisione, le dosi di cocaina rinvenute sul cadavere di Macchi e, soprattutto, la pistola utilizzata per l’assassinio. Secondo quanto ricostruito la pistola è stata rubata quattro anni fa a Milano e non risulta essere stata impiegata in altri fatti di sangue. Gli accertamenti di laboratorio potrebbero portare gli inquirenti a identificare il ricettatore, colui che ha venduto l’arma. L’esame dello stub ha indotto i militari e il pm a sostenere che a premere il grilletto sia stata proprio l’ex ballerina polacca. Ma gli stessi detective sospettano ora che a procurare quell’arma sia stato il figlio della coppia, Luca Macchi. I Ris cercano residui anche sull’auto di proprietà o in uso al giovane studente universitario. si tratta di accertamenti complessi che potrebbero anche risolversi negativamente.
Ultime notizie
- Quando l’amore vince: a People la lezione di Elisa, mamma con due figli 'rari'
- L’arte barocca e la cultura pop si incontrano con la mostra "Alter Ego. Una finestra tra due mondi"
- Camogli, Solenghi ancora nei panni di Govi con 'Colpi di timone'. Prenotazioni al via lunedì
- A Palazzo Ducale torna la 'Stanza del cinema' con le ultime novità di stagione
- Porti, Sanna (PD): "Riforma in stallo, sistema nel caos, il governo chiarisca subito"
- Rapallo, il futuro trova casa a San Michele di Pagana: il primo bilancio
IL COMMENTO
Nella Genova più "salata" caccia al centro dimagrito
Scarcerazione Brusca, quando la legge sconfina dal senso di giustizia