Politica

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E la neve è ritornata, assolutamente attesa, a imbiancare Genova e Savona. Ormai siamo pronti, quasi come a Milano o a Torino. L’organizzazione ha funzionato e quando le cose funzionano è giusto riconoscerlo. Gli autobus dell’Amt avevano le catene già da martedì sera, pronti per affrontare le difficili strade genovesi. L’Amiu ha pulito le strade consentendo ai mezzi pubblici di circolare. I cittadini hanno capito che, quando nevica così, la macchina va lasciata a casa.

Nella nostra lunghissima diretta su Primocanale dalle 7.30 del mattino (e continuerà stasera fino alle 23 circa), in continuo contatto con l’amministrazione comunale e provinciale e, soprattutto, sempre a disposizione dei telespettatori che o chiedevano informazioni e consigli, o, loro stessi, diventavano cronisti i cinereporter per dare notizie, abbiamo potuto verificare che la macchina organizzativa, nonostante le difficoltà reali di una città in salita, ha funzionato.

I disastri, secondo quando ci hanno riferito i nostri ascoltatori-viaggiatori, sono venuti dai treni che ormai sono la spina più preoccupante della Liguria. E’ completamente inutile fare discorsi e aprire dibattiti sul futuro della nostra regione (e del capoluogo in particolare) se non si affronta a viso duro la questione del trasporto ferroviario. Che non è soltanto il terzo valico. E’ il transito normale, banale, dei treni da Ventimiglia a la Spezia. E’ il treno dei pendolari che fa acqua. E in questa giornata di gelo e neve i treni non si sono smentiti, accumulando paurosi ritardi. La Regione dovrà tenere conto di questo disastro che, sembra, non avere una fine.