Cronaca

3 minuti e 43 secondi di lettura

La Protezione civile ha prorogato l’allerta meteo fino alle 12 di domani. Se infatti sul versante tirrenico della nostra regione è previsto un lento innalzamento della quota neve al di sopra dei 600 metri, su quello padano potrà nevicare anche più in basso. A ciò si aggiunge un’altra allerta, di tipo ideologico, che riguarda il bacino del Magra: è di livello uno, il meno grave, e prevede un costante monitoraggio del tratto terminale del fiume. Ma la morsa della neve e del gelo non abbandona l’entroterra dove da ieri sera sono in azione più di ottanta spazzaneve e spargisale della Provincia, affiancati da questa mattina anche dalle quattro turbine in grado di aspirare e “soffiare” via dalle carreggiate anche i cumuli di neve troppo grandi per le lame e i vomeri degli spazzaneve. Il manto ha largamente superato il mezzo metro in alta Valle Stura e in Val d’Aveto e l’ha raggiunto in altre zone, come la Valle Scrivia, con nevicate molto abbondanti anche in alta Val Polcevera e in Val Trebbia e, per le temperature in picchiata, nell’entroterra si sta già formando la galaverna che aumenta i rischi di caduta alberi. Su tutta la rete delle strade provinciali e comunali convenzionate proseguono gli interventi, coordinati dall’assessore Piero Fossati e dallo staff tecnico dell’area viabilità della Provincia. Questa la situazione alle 15: in Val Polcevera è stata riaperta a Mainetto, nel Comune di Serra Riccò, la provinciale 3 di Crocetta d’Orero che era stata chiusa a fine mattinata per caduta di alberi. Per rimuovere i grossi tronchi rimasti in bilico dal versante sulla carreggiata la Provincia ha fatto intervenire un’autoscala da venti metri di una ditta specializzata. Su tutte le provinciali in quota, soprattutto nelle Valli Scrivia, Stura e Orba, Polcevera e Aveto, si transita con catene montate. L’assessore Fossati invita alla “massima prudenza nella guida, a mettersi in viaggio nelle zone montane solo se effettivamente necessario e rispettando sempre l’obbligo delle catene a bordo, in vigore su tutte le provinciali dell’entroterra dal 1^ novembre al 31 marzo.” Turbine e spazzaneve sono in azione anche in Alta Valle Scriva (dove si registrano problemi “per i mezzi pesanti fatti uscire dall’autostrada al casello della A7 a Busalla – dicono i tecnici provinciali – che stanno congestionando lo svincolo e gli innesti con le strade collegate”) sempre sotto forti nevicate che hanno provocato un’altra chiusura per caduta alberi, risolta dagli uomini della Provincia che hanno riaperto la strada, sulla provinciale 35 dei Giovi a Isolabuona, nel Comune di Ronco Scrivia. Gli spazzaneve proseguono gli interventi anche in Alta Val Trebbia, dove il manto della neve supera i quaranta centimetri e continua l'azione delle turbine in Val d’Aveto, la valle più imbiancata nel Levante insieme al Passo del Bocco, dove l’altezza della neve supera abbondantemente il mezzo metro. Stesso spessore del manto in alta Valle Stura e in Val d’Orba dove le turbine affiancano gli spazzaneve negli interventi. In questa zona restano chiusi un tratto - dal terzo chilometro a fine strada - della provinciale 73 del Faiallo, per il rischio di slavine dovuto ai cumuli di neve, alti diversi metri, formati dal vento sui versanti che rendono molto rischiosi gli interventi di sgombero e, per la caduta di alberi, la provinciale 76 di Olbicella, nel Comune di Tiglieto. In Val Fontanabuona sulla provinciale 21 di Neirone si transita a senso unico alternato per consentire gli interventi di sgombero della carreggiata dagli alberi caduti. “La grande maggioranza di questi casi - dice l’assessore Piero Fossati – riguarda terreni privati intorno alle strade provinciali. Il pericolo di caduta alberi è dovuto agli effetti del vento, del peso della neve o alla galaverna, ma anche alla mancanza di potature e di tagli preventivi da parte dei proprietari delle piante sporgenti sulle carreggiate. E’ un problema molto serio che riguarda la sicurezza della circolazione e l’incolumità pubblica delle persone. La Provincia da molti anni provvede alle potature degli alberi sulle aree di cui è proprietaria, ma servono informazione capillare e provvedimenti incisivi ed efficaci anche per i terreni privati confinanti con le strade pubbliche. E’ un problema che tutti gli enti locali e le istituzioni devono rapidamente affrontare e risolvere congiuntamente”