Cronaca
Accordo sulla sicurezza in porto, i sindacati minacciano sciopero
55 secondi di lettura
I sindacati trasporti di Cgil, Cisl e Uil proclamano lo stato di agitazione dell'intera portualità genovese e minacciano lo sciopero generale del porto se non si aprirà un "vero e concreto tavolo di confronto" con tutti i soggetti interessati all'applicazione del protocollo d'intesa sulla sicurezza del lavoro in porto siglato il 14 maggio 2007. L'attivo dei delegati del porto ha infatti valutato negativamente l'esito dell'ultimo incontro tenutosi in prefettura con terminalisti ed istituzioni pubbliche. E ha denunciato "la strumentalizzazione di alcune parti pubbliche che, pur dovendo essere preposte ad attività di vigilanza, continuano a produrre futili pretesti per non praticare quanto previsto dall'accordo e rendere quindi più difficile il ruolo ed il compito del Coordinamento". "Restano, dopo circa un anno dalla nascita, ancora senza risposta una serie di questioni che chiamano in causa anche gli altri soggetti firmatari", sottolineano i sindacati. "In particolare - denunciano - non hanno trovato risposta definitiva chi e con quali strumenti deve garantire la copertura economica dei lavoratori eletti nel Coordinamento e chi deve fornire i mezzi per l'attività".
Sponsorizzata
Mercoledì 23 Aprile 2025
A Genova inaugurata Euroflora 2025, 154 giardini da tutto il mondo - Lo speciale
Ultime notizie
- Alaskan Malamute stremato dal trekking: elisoccorso per cane e proprietaria
-
Il film della settimana: 'Black bag', gioie e dolori di un matrimonio tra spie
-
Il regista genovese Forzano: "Sognavo di fare il disegnatore o la rock star"
-
Offerte di lavoro e solidarietà a Mamadou, il senzatetto che "giustifica" chi l'ha offeso
- Salis a Piciocchi: "Campo progressista garanzia per Genova. In Piemonte Torino e Regione hanno colori diversi"
- Corniglianesi in piazza: "Lifting di via Cornigliano emblema del nostro degrado"
IL COMMENTO
Siri quasi Papa e le “frecce” di Fortebraccio. Il conclave non parla come la politica
Il Vangelo di Matteo 25 e l’eredità di Papa Francesco