Cronaca
Scontro auto-moto, ancora un morto: vittima un 21enne
1 minuto e 9 secondi di lettura
E' morto questa mattina all'ospedale San Martino di Genova, il 21enne di origine greca che, a seguito delle lesioni riportate in un incidente stradale avvenuto all'incrocio tra via Guerrazzi e via Boselli, nel quartiere genovese di Albaro, è stato ricoverato d'urgenza in mattinata. Il giovane viaggiava in sella alla sua una moto. Subito soccorso da personale medico del 118, era parso in condizioni disperate. E' stato intubato e trasferito al pronto soccorso del San Martino dove è deceduto poco dopo. Il ragazzo arrivava da via Boselli dirigendosi verso il centro quando, all'incrocio, un'auto ha svoltato per salire in via Guerrazzi senza avere la precedenza. La moto ha centrato l'auto in pieno. A quanto dicono i testimoni, sembra che la moto procedesse ad una velocità molto elevata, tanto che, al momento dello scontro, l'auto ha compiuto un giro su se stessa ed è stata colpita anche da un'altra auto che scendeva da via Guerrazzi. L'ambulanza è arrivata circa un quarto d'ora dopo lo schianto. I medici hanno tentato inutilmente di rianimare il ragazzo, che è stato quindi trasportato in ospedale. Proprio nello stesso incrocio in cui è avvenuto l'incidente, è morto qualche anno fa un altro ragazzo: lo testimonia un mazzo di fiori appeso proprio in quel punto. Gli abitanti del luogo sono consci della pericolosità dell'incrocio e, infatti, chiedono da tempo una rotatoria che permetta di evitare incidenti di questo tipo.
Ultime notizie
- Suicidio era femminicidio, giudici "marito mentì spudoratamente"
- Incidente stradale a Capo Noli, auto finisce su un fianco
- Sampdoria, pazza idea Belotti. In arrivo Coubis del Milan
- Guardia Costiera ferma motonave “Hansa Horneburg” per violazioni ambientali
- Arrestato pusher con cento dosi tra eroina e crack a Darsena
- Termovalorizzatore, Genova guarda a Busalla: restano le ipotesi Scarpino e Savona
IL COMMENTO
Genova, il grande dono della Sopraelevata
Il problema dei dazi è superabile, ma le imprese devono cambiare