Politica
Tutti i nodi del Pd, che a Savona prova a ricucire con Bertolotto
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Mario Tullo alla guida del Pd in Liguria fino alla conferenza programmatica di inizio anno; poi al suo posto Victor Rasetto, a meno che non si decida di andare alle primarie; e alla guida del coordinamento genovese un esponente della ex Margherita. Ecco la bozza di accordo raggiunta tra i tavoli del ristorante “Da Giacomo” di Genova, l’altra sera, tra 4 massimi esponenti del Pd ligure: Andrea Orlando, lo stesso Mario Tullo, Claudio Burlando e Massimiliano Costa. E con loro anche l’ex ministro Giuseppe Fioroni. Una ipotesi che prevede anche lo scenario per le prossime elezioni, con Burlando ricandidato nel 2010 alla presidenza della Regione e Massimiliano Costa, oggi suo vice, ancora da decidere se al suo fianco oppure candidato il prossimo anno alle europee. Lui vorrebbe riproporre il ticket per le regionali, ma qualcuno all’interno del Pd ritiene che possa essere l’unico ad avere la possibilità di essere eletto in una competizione difficile come quella per Bruxelles. Di fronte a questo quadro, però, rimangono ancora un po’ di nodi da sciogliere. Intanto non a tutti pare vada bene il passaggio di Rasetto al coordinamento regionale del Pd. E allora chi al suo posto? L’incertezza sui nomi rafforza Tullo, che potrebbe rimanere sino al congresso del dopo elezioni europee, a ottobre o novembre. Ancora per un anno, quindi. Ma a quella cena si è parlato anche della delicata situazione delle elezioni provinciali di Savona, dopo la rottura di Marco Bertolotto che si candiderà autonomamente. Tutti d’accordo che è necessario provare a ricucire. Ci proverà Massimiliano Costa che potrebbe incontrarsi con Bertolotto nei prossimi giorni.
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