Cronaca

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E' con un invito al dialogo e alla collaborazione per costruire un nuovo modello di gestione del porto che il presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo, commenta la notizia degli avvisi di conclusione indagine per l'inchiesta sulla precedente gestione del maggiore scalo portuale italiano. "Io non ho mai commentato eventi giudiziari - dichiara Merlo -. Credo che la magistratura debba essere messa in condizione di lavorare e operare serenamente con piena fiducia. Al presidente dell'Autorità Portuale spetta il compito di lavorare per il presente e per il futuro. Per far questo deve mettere in condizione tutti i soggetti di potersi confrontare e dialogare". Da Merlo, quindi, un invito a "mantenere l'operatività del porto ed avviare un confronto fra tutti i soggetti per costruire un nuovo modello che mantenga le caratteristiche sociali positive del passato ma sia conforme al quadro normativo". "Io sono disponibile sin da subito - conclude Merlo -. Ci vuole molta serenità, fermezza, e disponibilità al confronto". Proprio stamani sciopero del secondo turno dei portuali della Culmv per chiedere ancora una volta la seconda tranche dell'indennizzo per la gestione provvisoria del multipurpose, provvedimento che l'autorità portuale non può fare essendo già stata sequestrata dalla magistratura la prima tranche. Domani volantinaggio fuori da palazzo Ducale dove arriverà il ministro dei Trasporti Matteoli per partecipare alla "48 ore del mare" di Confitarma.

INCHIESTA PORTO, TRA GLI INDAGATI SPINELLI E GRIMALDI

Stamattina sono stati notificati a nove indagati gli avvisi di conclusione indagine per l'inchiesta sul porto di Genova. Gli indagati, per i quali la Procura si appresta a chiedere il rinvio a giudizio, sono l'ex presidente dell'Autorità Portuale Giovanni Novi, l'ex segretario generale Alessandro Carena, il dirigente della stessa Autorità ed attuale presidente delle Stazioni Marittime Filippo Schiaffino, l'ex consulente dell'Autorità e noto avvocato amministrativista e docente universitario Sergio Maria Carbone, l'avvocato generale dello Stato Giuseppe Novaresi, il presidente della Culmv Paride Batini, il suo vice, Walter Marchelli, l'imprenditore dei trasporti Aldo Spinelli e l'armatore Aldo Grimaldi. Le accuse mosse ai nove a vario titolo sono quelle di turbativa d'asta per due gare, truffa per il risarcimento da un milione e settecentomila euro riconosciuto dal comitato portuale alla Compagnia Unica e concussione in danno della compagnia armatoriale e terminalista Ignazio Messina.