Politica

2 minuti e 3 secondi di lettura
Alla fine il rimpasto potrebbe avvenire in due tempi: Marta Vincenzi sarebbe intenzionata, intanto, ad annunciare i sostituti di Striano e Morettini. Poi, in un secondo momento, ad allargare il discorso con ulteriori sostituzioni. Per fare in modo che non si pensi che la decisione di cambiare altri assessori nella giunta di Tursi coincida con l’inchiesta giudiziaria. Ma non tutti sono d’accordo con questa linea. Sui nomi massima riservatezza: li deciderà la stessa Vincenzi riservandosi piena autonomia. L’unica certezza è che sembra intenzionata ad andare per la propria strada, senza il coinvolgimento dei partiti. C’è dunque attesa per il discorso che farà alle 15 in consiglio comunale (e che Primocanale trasmetterà in diretta) e durante il quale potrebbe annunciare come intende affrontare la questione. Su una cosa sono tutti, però, convinti: non è possibile stravolgere l’attuale assetto di giunta cambiando metà degli assessori. Quindi alla fine il rimpasto potrebbe riguardare 3, 4 poltrone al massimo. Non di più. Oltre a Maria Rosa Zerega dei Verdi, potrebbero essere sostituiti Alfonso Pittaluga, Gianfranco Tiezzi e Roberta Morgano, tutti del Pd. Ma è ancora tutto in divenire. Due le tappe, in tempi strettissimi, prima del consiglio comunale: la riunione del gruppo Pd e quella di tutta la maggioranza. Intanto, sul fronte giudiziario, l'imprenditore di Vercelli Giuseppe Alessio, interrogato ieri dal Pm Francesco Pinto per cinque ore nel carcere di Chiavari, ha confessato di aver dato tangenti a Stefano Francesca, ex portavoce del sindaco di Genova Marta Vincenzi, a sua volta arrestato. Non 20 mila era come scritto nell'ordinanza di custodia cautelare, ma un po' meno, anche perché l'appalto in questione, quello delle mense scolastiche del comune di Genova, non era stato ancora bandito. L'imprenditore, assistito dai difensori Andrea Sighieri e Renzo Vitale, ha spiegato di aver dovuto 'oliare' i politici che lo avevano contattato perché non riusciva ad ottenere appalti in Liguria in quanto c'era una sorta di cartello che gli impediva di partecipare alle gare. In pratica più che corruttore, secondo le sue dichiarazioni, sarebbe stato concusso dai politici. L'inchiesta, dopo le sue dichiarazioni di oggi, potrebbe allargarsi ad altre gare d' appalto in Liguria, ma soprattutto a Savona. L'imprenditore è rimasto coinvolto nell'inchiesta per l' appalto delle mense scolastiche del Comune di Genova e quello dei servizi di ristorazione dell' Asl2 di Savona. Oggi si attende la decisione del gip Fucigna sulle richieste di scarcerazione degli arrestati. (Davide Lentini)