Cronaca

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“Un’anziana di 78 anni, sua figlia di 50 a sua volta madre di un bambino di 6 anni e di una ragazza di 19 colpita da un tumore allo stomaco, sfrattata tra pochi giorni da una casa popolare”. A raccontare questa storia di povertà e disperazione è Pietro Gambolato, difensore civico della Pronvincia di Genova che ha raccolto la rischiesta di aiuto della famiglia. Perché a un destino atroce si aggiunge una legge ingiusta, applicata senza che un filo di umanità attraversi la coscienza di chi, su questa famiglia, impone ora lo sfratto perché non può pagare l’affitto: 100 euro al mese per una casa dell’ente ligure di edilizia pubblica, l’Arte. “Hanno un reddito mensile di 460 euro – racconta Gambolato – La donna, dopo essere stata abbandonata dal compagno, era già stata sfrattata da un’altra casa popolare. E’ disoccupata e non riesce a trovare lavoro. Così si è trasferita dai genitori, ma un anno e mezzo fa è mancato il padre, e le entrare si sono ridotte a poche centinaia di euro peril mantenimento di quattro persone. Arte – continua Gambolato - ha applicato la legge, ma la legge in questo caso è inumana”. Il 29 aprile lo sfratto diventa esecutivo e queste persone non avranno più una casa. L’anziana andrà in una casa di riposo, a spese del Comune, la madre col bimbo di 6 anni in una casa protetta, e non si conosce la destinazione della ragazza 19enne ammalata. “Di sicuro – continua il difensore civico - il costo mensile per lo Stato sarebbe ben oltre i 100 euro”. Anche per questo Gambolato chiede che lo sfratto venga bloccato, data la particolare situazione di questa famiglia, e che Comune, Provincia, Regione e altri enti, costituiscano un fondo dal quale attingere in casi come questi.