Anziano ucciso a Sampierdarena, vacilla il movente della rapina

La prima ipotesi è stata quella della rapina, ma gli uomini della squadra mobile non sembrano del tutto convinti che chi abbia ucciso Silvio Zanini, 86 anni, lo abbia fatto per portargli via i soldi che aveva in casa. Anche se il portafogli dell’uomo è stato svuotato. Un particolare a cui gli inquirenti, però, non danno molto peso. Un vero e proprio giallo quello attorno al quale è avvolta la morte di quest’anziano, molto noto a Genova Sampierdarena. Fino a qualche anno fa, infatti, gestiva una polleria in fondo a via Rolando, non molto distante da casa. Ed è proprio nella sua abitazione, al terzo piano di un condominio, che è stato trovato cadavere, avvolto in un lago di sangue. Pare fosse a letto, ancora in pigiama. Questo farebbe pensare che chi l’ha ucciso lo abbia colto nel sonno. Se così fosse, potrebbe essere entrato in casa passando addirittura dalla finestra, che era aperta, ma dà su un muro alto e liscio. Troppo difficile da scalare. La porta dell’appartamento, invece, non presenta segni di scasso. E se fosse stato proprio Zanini, allora, ad aprire, inconsapevolmente, all’assassino? O agli assassini? L’arma del delitto, un coltello con cui sono stati sferrati parecchi colpi alla gola e al collo, non è stata ancora trovata. Gli uomini della mobile hanno setacciato l’appartamento, le scale, il vano ascensore e controllato tutti i cassonetti lungo la strada. Per ora niente. A dare l’allarme è stato il figlio di Zanini, quando intorno alle 14 si è presentato a casa. Dalla mattina non aveva notizie del padre. Quando è arrivato nell'appartamento si è trovato di fronte agli occhi la terribile scena. (Davide Lentini)