E' iniziato alle 10 di stamani e terminerà alle 16 il periodo di sei ore di osservazione del dodicenne in coma dopo essersi sparato a Genova. Se non muteranno le condizioni, scaduto il termine, i gentori potranno decidere se acconsentire all'espianto degli organi all'ospedale Gaslini dove è ricoverato. Il bambino, da quando è accaduto il fatto, è tenuto in vita solo dalle macchine. Sulla vicenda intanto, il procuratore Francesco Lalla e il comandante del reparto operativo dei carabinieri, Salvatore Graci, hanno tenuto ieri una conferenza stampa per spiegare come sono andati i fatti: il padre aveva ben oliato la pistola per tenerla in ordine, pistola appartenuta a suo padre e risalente alla seconda guerra mondiale. Ma non l'aveva mai smontata. Non si era mai accorto che in canna c'era ancora un colpo. Il figlio, rimasto solo in casa, è andato a cercarla nello stipetto dov'era chiusa a chiave e maneggiandola ha fatto partire il colpo. I due genitori, ha poi precisato Lalla, sono indagati con l'ipotesi di lesioni colpose, omessa custodia di armi da fuoco e abbandono temporaneo di minore.
Cronaca
Bimbo in coma, alle 16 scade osservazione: si decide espianto
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