Sì, abbiamo deciso di parlare di politica estera proprio perché non lo sta facendo nessuno. Abbiamo deciso di farlo nella nostra trasmissione Destra/Sinistra con due ospiti di livello decisamente alto: il professor Stefano Fassina, economista, braccio destro del ministro Visco, candidato del Pd e Fiamma Nirenstein, giornalista del Giornale, esperta di politica estera, candidata del Pdl. Anche perché i due super contendenti, Berlusconi e Veltroni la politica estera la conoscono bene, hanno logicamente contatti internazioni ai livelli più alti e, sicuramente, una visione dello scenario mondiale molto diverso l’uno dall’altro.
La politica estera italiana ha avuto nella sua storia momenti significativi e contradditori. Da Giulio Andreotti il cui nome è legato a doppio filo con la politica mediorientale italiana (secondo alcuni allora troppo filo-araba), a Massimo D’Alema, passando anche per il movimentismo di Silvio Berlusconi e al suo rapporto preferenziale con Putin e non dimenticando il ruolo istituzionale europeo di Romano Prodi. Insomma il nuovo governo sicuramente avrà da parlare di spazzatura, tasse, pensioni, ma anche di ruolo dell’Italia nello scacchiere europeo e mondiale, della presenza di nostre truppe laddove si combatte, della posizione geopolitica del nostro Paese, una cerniera naturale tra Europa e Medio Oriente. E su tutti questi nodi, alcuni molto aggrovigliati, incombono convenienze economiche e energetiche (Cina, India, Russia) che non possono essere sottovalutate.
Parlare di politica estera vuol dire anche riprendere il dibattito sul G8 di Genova, e, perché no? quello di un rapporto forse da rileggere in maniera diversa tra Roma e Oltretevere. Insomma i temi sono enormi, ma anche le ricadute sul nostro Paese. Forse è utile provare a capire come Pd e Pdl la pensano.
IL COMMENTO
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