Cronaca

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A poche ore dall’omicidio-suicidio di Tiglieto arriva la svolta. Nessun dramma della solitudine. Un gesto folle, sì, ma non di amore fraterno che teme la solitudine. Giampiero Assandri, 69 anni, ha impugnato la pistola nella notte e ucciso le sue due sorelle: Alsia di 84 e Tersilia di 80. Poi si è tolto la vita nell ristorante albergo Pigan, a Tiglieto. Ha sparato per il timore e la vergogna di essere accusato di evasione fiscale, come racconta Aldo Siri, presidente del Municipio Centro Est, consulente finanziario degli Assandri che oggi non si dà pace. "Se fossi rimasto con loro ancora qualche ora per tranquillizzarli, forse avrei potuto salvarli. Tenevano tanto al loro albergo soprattutto perché consentiva loro di mantenere il contatto con la gente". Siri infatti, lunedì era andato a Tiglieto, suo paese natale, per fare pressione in Comune di controllare nuovamente le cartelle dell’Ici, alla base della tragedia. Tutto è iniziato con la notifica di due cartelle esattoriali pregresse e già cadute in prescrizione. Ma la volontà di Giampiero Assandri di mettere fine alle loro tre vite è stata ferrea, come maniacale era la cura sua e delle sorelle nel tenere in perfetto ordine l'albergo-ristorante, chiuso durante la stagione invernale e nel quale abitavano. I carabinieri del reparto operativo di Genova, che hanno compiuto i rilievi di polizia scientifica con quelli della compagnia di Arenzano, hanno accertato che l'anziano si è sparato due volte: il primo proiettile gli ha trapassato il collo, senza ledere parti vitali. Quindi si è messo la canna della pistola in bocca ed ha fatto fuoco nuovamente. Complessivamente ha sparato sei-sette colpi, contro le sorelle e contro se stesso. "Nessuno ha mai dubitato della loro buona fede", dice dal canto suo il sindaco Michelangelo Pesce, che ieri sera aveva dichiarato ai giornalisti: "Scrivete pure che quello di Giampiero Assardi è stato un gesto d'amore; erano persone veramente per bene che ormai erano spaventate e spaesate a causa della vecchiaia in un mondo in cui non riuscivano più a ritrovarsi". "Avevano timore aggiunge oggi il sindaco - di essere considerati non tanto evasori quanto gente non precisa". Ed a conferma della mancanza di una volontà persecutoria, il sindaco si affretta a sottolineare di aver loro proposto di non pagare la cartella della società di riscossione e di fare ricorso. Un tteggiamento amichevole che invece il commercialista Siri non dice di aver colto, anzi.