Politica

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I seppur pochi rifiuti che la Regione Liguria ha acconsentito di far arrivare da Napoli dopo le pressanti richieste del governo Prodi (si parla di mille tonnellate, circa 50 camion) rischiano di creare un caso politico all’interno del centrosinistra. I presidenti delle province di Genova e della Spezia, Repetto e Fiasella, hanno detto categoricamente che non sono disposti ad accettarli. Repetto lo ha messo nero su bianco, con una lettera inviata al presidente della Regione Burlando, all’assessore all’Ambiente Zunino, al sindaco di Genova Vincenzi e al presidente Amiu Momigliano: “Se in passato in via eccezionale e temporanea - scrive Repetto - per fronteggiare una situazione straordinaria che si pensava non si ripetesse più, abbiamo accolto i rifiuti, oggi non riteniamo sia più possibile continuare su questa strada”. Al di là di Scarpino, che fin da subito la Regione ha detto di non voler mettere a disposizione per non creare ulteriori tensioni, non saranno disponibili neppure le discariche di Busalla, Rezzoaglio e Sestri Levante, le uniche presenti sul territorio della provincia di Genova, e quella di Bonassola, nello spezzino. E nel pomeriggio anche il presidente della Provincia di Savona, Marco Bertolotto, che in mattinata si era detto possibilista, ha rifiutato. "Dopo una valutazione tecnica non sono emerse le condizioni necessarie perché possano essere accolti rifiuti da altre regioni". Saltano così anche le discariche di Vado, Varazze e Magliolo. A questo punto rimangono le due discariche della provincia di Imperia, Collette Ozotto sopra Taggia, e Ponticelli, a San Lorenzo. Il presidente della provincia Gianni Giuliano si è cautamente detto possibilista. Ma sulla decisione pesa la valutazione del piano dei rifiuti provinciale che la Regione dovrà dare nelle prossime settimane. (Davide Lentini)