Politica

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Che cosa accadrebbe alla giunta regionale di Claudio Burlando se l’assessore di punta, Luigi Merlo, responsabile dei Trasporti, finisse al vertice dell’Autorità Portuale di Genova, come è nell’auspicio di molti? Questa domanda circola negli ambienti politici e preoccupa. Perché Merlo è uno dei pochi assessori del governo ligure che lavora bene, media quello che si deve mediare, ma è anche in grado di prendere decisioni. E’ politicamente “fedele” ai patti sottoscritti col presidente (e questo gli fa onore in un mondo di quaquaraqua che cambiano idea al cambiar del tempo), non rinnega le sue idee originarie, crede nel partito democratico e meno nelle correnti, insomma è un po’ un’eccezione nella politichetta di oggi. Per questo Burlando che sa far politica meglio di altri, se lo tiene ben stretto anche perché se Merlo spiccasse il volo si aprirebbe in giunta non un buco, ma una vera e propria voragine e per di più in un settore strategico per la Liguria: traffico, autostrade, ferrovie, porti. Roba da far venire la pelle d’oca se fosse affidata a uno qualunque, magari messo lì a rappresentare qualche tessera e non per reali capacità o esperienze.

Ma è naturale che Merlo aspiri , per le sue qualità, a qualcosa di più “visibile” e l’Autorità portuale, in questo momento, lo è e molto, forse troppo. C’è molto da fare in questo settore, c’è molto da ricostruire a cominciare dai rapporti umani che sono scesi a livelli da crocevia di periferia in un giorno di mercato del pollame.

Quindi, se l’assessore si dovesse trasferire a ben più alto incarico, a Burlando toccherebbe, probabilmente, fare quello che fa il sindaco Vincenzi con alcune deleghe: se le tiene ben strette perché non si fida di lasciarle a “sconosciuti”. Parlo delle deleghe all’Urbanistica, alla Cultura e alla Promozione della città. Cioè Burlando dovrebbe avocare a sé anche il governo dei trasporti, materia peraltro su cui ha qualche esperienza avendo fatto anche il ministro.

Si aprirebbe, però, un problema politico perché la componente margherita che ha espresso Merlo chiederebbe qualcosa a compensazione. Insomma, l’eventuale trasloco di Luigi Merlo aprirebbe non solo un problema amministrativo ma anche di equilibri politici all’interno del Partito democratico.