Cronaca

1 minuto e 39 secondi di lettura

Un morto, il maresciallo capo dell'esercito, e tre militari feriti, di cui uno originario della Spezia, che vive a Viareggio: è il bilancio dell'ennesimo attentato contro i militari italiani in Afghanistan che ha causato anche nove vittime civili afghane, tra cui quattro bambini, e una dozzina di altri feriti. E' successo a Pagman, a circa 15 chilometri a ovest di Kabul, durante l’inaugurazione di un ponte. Un attentatore suicida si è fatto esplodere alle 9.52 locali (le 6.22 in Italia). Era stato notato dagli stessi soldati mentre cercava di risalire a piedi il greto del fiume su cui sorge il nuovo ponte ed è stato intercettato prima che raggiungesse il punto in cui si concentrava il grosso della folla. Alla vista dei militari si sarebbe fatto esplodere coinvolgendo nella deflagrazione. La vittima si chiamava Daniele Paladini, aveva 35 anni e viveva con la moglie e la figlia di 6 anni a Novi Ligure. Il militare ferito, originario della Spezia, è il capitano Stefano Ferrari. "E' stato un attentato bestiale. Provo molto dolore per tutte le vittime, il nostro militare ma anche i tanti bambini afghani", ha detto il sottosegretario alla Difesa, lo spezzino Lorenzo Forcieri: "Un attentato bestiale - ha aggiunto - nei confronti di una popolazione che stava gioendo per il ripristino di un ponte, realizzato dai nostri militari del Genio. E proprio questo particolare dà il senso di quello che stanno facendo i nostri militari, in un Paese dove ha tra i problemi maggiori proprio quello dei collegamenti viari". Sull'attentato si è espressa anche Roberta Pinotti, presidente della Commissione Difesa della Camera: "Esprimo il mio più sincero e profondo cordoglio per la morte del maresciallo Paladini in seguito all'attentato - ha detto - Sono vicina alla famiglia in questo momento di drammatico dolore e il mio pensiero va anche a tutti i nostri militari che continuano le loro missioni in Afghanistan e in tutte le altre aree in cui il nostro Paese è impegnato".