salute e medicina

La due giorni - 11 e 12 novembre - è organizzata dal professor Matteo Bassetti
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 Quasi 700.000 decessi ogni anno in tutto il mondo: è il caro prezzo della prevalenza di infezioni antimicrobicoresistenti, causate dai cosiddetti “superbugs” resistenti alla terapia antimicrobica. In Europa sono 33.000 le morti causate ogni anno, con l’Italia ben salda al primo posto, con poco meno di un terzo, circa 10.000.

E proprio di superbugs, di nuove malattie infettive e di nuovi antibiotici si parla a Genova, all'hotel Bristol, per due giorni - 11 e 12 novembre. A Genova si riuniscono gli infettivologi italiani, è il 12esimo Meeting on Antimicrobial Chemotherapy in Clinical Practice (ACCP) organizzato dal professor Matteo Bassetti e patrocinato da SITA, Società Italiana di Terapia Antinfettiva.

I numeri sono preoccupanti: l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che entro il 2050 i decessi causati dalle infezioni antimicrobicoresistenti saranno più di quelli dovuti a cancro, diabete e incidenti stradali.

"L’antimicrobicoresistenza è un fenomeno da non sottovalutare, anche e soprattutto nello scenario post-Covid che si sta delineando nella sanità globale": è questo il messaggio che arriva da Genova.

"Siamo orgogliosi di ospitare a Genova questo importante appuntamento che riunisce i top opinion leader dell’infettivologia italiana – dichiara Matteo Bassetti, Presidente della SITA e del Congresso – è chiaro che si parlerà di Covid-19, argomento di maggiore attualità nel nostro campo, facendo il punto sulla pandemia ma guardando anche oltre: l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo e dalla quale ci auguriamo di poter uscire molto presto non deve far dimenticare altre priorità rilevanti, come la prevalenza dei batteri multiresistenti che nel nostro Paese continua a costituire un’emergenza assoluta e sulla quale SITA ha sempre lavorato molto per informare e sensibilizzare, ma anche tutte le altre malattie infettive, come l’HIV o le epatiti. Un altro tema rilevante è quello delle terapie antibiotiche, sia per quello che abbiamo già disponibile ma anche per quello che ci riserva il futuro, grazie alla ricerca che si sta muovendo molto in questo senso".