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La sconfitta interna col Torino, terza consecutiva, impone alla società una scelta drastica
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La Sampdoria si trova alle prese con il nodo allenatore. La sosta consente tempi lunghi, ma la società - o quel che ne resta, dopo l'allontanamento di Osti - ha fretta di decidere. Faggiano ha allacciato un contatto con Giampaolo, tecnico però poco avvezzo ai subentri in corsa, mentre la candidatura di Iachini, che dieci anni fa prese il posto di Atzori con esito trionfale, incontrerebbe resistenze ai vertici stessi della dirigenza. Sullo sfondo resistono opzioni alternative non del tutto convincenti come quella di Liverani, ben noto a Faggiano, e di Maran. Giampaolo è ancora sotto contratto con il Torino, così come Maran con il... Genoa, mentre Iachini è libero.

Quel che è certo è che D'Aversa rischia di fare la fine di Di Francesco che, subentrato a Giampaolo, non era riuscito a imprimere una svolta concreta e produttiva al gioco della squadra. Partito col proposito di fare più punti di Ranieri e, obiettivo di Ferrero, di vincere la Coppa Italia, D'Aversa ha 9 punti in 12 gare e 25 gol al passivo: dato disarmante.

Ma non basterà il preannunciato discorso presidenziale alla squadra, alla ripresa della preparazione caratterizzata dall'assenza dei nazionali, per raddrizzare da solo una situazione divenuta critica. Chiunque erediti da D'Aversa la squadra, dovrà fare 31 punti in 26 partite per mettere la Sampdoria al riparo da problemi, almeno sul campo.