porti e logistica

Il nodo è sempre il contratto integrativo. L'azienda: "Dai sindacati eretto un muro"
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Non c'è tregua tra Psa e sindacati: lo sciopero, annunciato da lunedì 8 novembre fino al 14 di questo mese è stato confermato. I sindacati hanno deciso di confermare l'astensione per contestare il mancato accordo sul contratto integrativo, in particolare lamentano eccessiva la previsione dei tempi di guida dei mezzi gommati. 
 
"Sono accordi antichi - commenta una fonte interna a Psa - concernenti specificatamente l'organizzazione del lavoro. Psa ha sostenuto negli ultimi anni centinaia di milioni di Euro di investimenti per rinnovare l'equipment, rendendolo più efficiente e sicuro. Ora la nostra volontà è solo quella di poter beneficiare del ritorno in termini di qualità dei servizi e di costi di esercizio di questi investimenti. Su questo c'è muro da parte di Sindacati e Rsu, sia per ragioni interne che per volontà di tutela Culmv. Stiamo organizzandoci per affrontare la settimana nel modo meno impattante sui servizi. Ma non possiamo deflettere dal pretendere che venga rispettato il nostro diritto".

Le Rsu del terminal  ricordano di "aver indetto lo sciopero largo preavviso (21/10/2021) e la modalità scelta limita ma non ferma l’operatività del Terminal. Questo sciopero, inoltre, non è uno sciopero da intendersi contro altri lavoratori per i quali nutriamo massimo rispetto ma è l’unico strumento che abbiamo per dimostrare il nostro dissenso per la volontà della parte datoriale di trattare temi impattanti negativamente sui lavoratori e sui livelli occupazionali futuri che hanno portato ad una fase di stallo della trattativa di 2° livello scaduto da oltre due anni".

L'astensione, oggi confermata, preoccupa gli spedizionieri: "Con queste continue proteste viene messa in seria discussione la produttività di tutto il sistema logistico proprio in un periodo dove i volumi delle merci sono ai massimi livelli annuali - dice Giampaolo Botta, direttore generale di Spediporto - e il rischio è che molti prodotti, soprattutto alimentari, arrivino con grande ritardo sugli scaffali di negozi e supermercati’. Questo lungo sciopero, in sostanza, rischia di mettere a rischio il Natale.

"Pur non volendo e non potendo entrare nel merito della trattativa, avremmo sperato in un esito migliore, - dichiara poi Spediporto - che allontanasse lo spettro di un'altra interminabile settimana di agitazione sindacale. I nostri associati sono molto preoccupati e noi non possiamo che raccogliere le loro preoccupazioni e farle nostre."

Come già nella prima serie di agitazioni, che avevano provocato immensi disagi, i lavoratori incroceranno le braccia per due ore a turno, un'ora all'inizio e una alla fine. Un'astensione a singhiozzo che minaccia di lasciare per ore i camion incolonnati ai gate di ingresso e uscita.