"Dobbiamo tornare con i piedi per terra più che preoccuparci e ricordarci che siamo ancora nel pieno della pandemia", è l'avvertimento di Emanuele Pontali, direttore del reparto Malattie Infettive dell'ospedale Galliera, intervistato da Primocanale. "Purtroppo l'atteggiamento di tutti è quello di tirare il fiato e non essere più tanto attenti", ribadisce.
Sui vaccini l'infettivologo spiega: "Si va verso la terza dose per le persone fragili che si possono ancora ammalare. Il rischio è concreto, nonostante il vaccino funzioni, a causa della variante Delta."
Pontali prosegue con una fotografia della situazione in Gran Bretagna: "La situazione non si sta aggravando solo a causa della sub-variante Delta. Sono stati i più bravi a vacccinare prima che si diffondesse la variante Delta e hanno usato soprattutto vaccini che sono meno efficaci contro la stessa. I tempi tra le due dosi sono stati molto lunghi, quindi sono riusciti a vaccinare più persone ma hanno diminuito l'efficacia."
"Noi abbiamo inoltre introdotto il Green Pass", spiega ancora l'infettivologo, "mantenendo alta l'attenzione, là hanno allentato tutto durante l'estate. Stanno pagando l'accelerata ripresa. I rischi però sono sempre dietro l'angolo: capita spesso che un anziano venga ricoverato perché un nipote o un figlio ha portato il virus a casa, perché i sintomi sono lievi o addirittura assenti e non c'è percezione del pericolo. Alcuni non prendono precauzioni perché non fanno parte di categorie a rischio ma la percentuale non guarda in faccia nessuno."
Infine, un chiarimento su Johnson & Johnson: "Abbiamo la dimostrazione che il richiamo con Pfizer o Moderna è perfettamente compatibile con questo vaccino, se si fa parte di una categoria a rischio si può fare quindi la seconda dose, che vale esattamente come la terza per chi ha ricevuto altri vaccini."
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