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Il 14 ottobre 1993, a soli 63 anni, moriva lo storico presidente blucerchiato
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 Fin dalla mezzanotte di oggi, i tifosi sampdoriani hanno pubblicato sui social moltissimi messaggi in ricordo di Paolo Mantovani, scomparso il 14 ottobre 1993 a soli 63 anni. L'imprenditore, nato a Roma da famiglia cremonese e naturalizzato genovese, dopo un apprendistato nella compagnia armatoriale Cameli si era messo in proprio e nei primi anni Settanta aveva fatto fortuna nel commercio del greggio, fondando la NAI con i soci Noli e Contini. Il 3 luglio 1979, su pressione di Gloriano Mugnaini e dei soci dello Squalo/Graffiti (oggi ricorre anche il primo anniversario della morte di Bruno Mugnai, storico esponente del circolo di via Casaregis) aveva acquistato la Sampdoria da Lolli Ghetti, con i conti pericolosamente in rosso e la squadra sull'orlo della retrocessione in C.

Dopo un triennio di apprendistato, centrata la promozione in A e affidatosi a un genio del mercato come Claudio Nassi, Mantovani allestì la più bella pinacoteca di talenti italiani di sempre: vincendo sette trofei (Coppa delle Coppe, Scudetto, Supercoppa, quattro edizioni della Coppa Italia) forse meno di quanto sarebbe stato possibile, ma vincendo "bene". A distanza di ventotto anni, a pochi mesi dal trionfo europeo dell'Italia dei suoi "gemelli" Mancini e Vialli, il suo ricordo morde ancora.