economia

Il numero uno degli industriali critica i manifestanti
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 Parlare di ‘ragioni della protesta’ nella manifestazione che si è conclusa sotto Confindustria mi sembra eccessivo. Parlare di ‘mondo del lavoro’ che ha manifestato mi sembra altrettanto eccessivo”.

Il presidente di Confindustria Genova Umberto Risso analizza la manifestazione che ha mandato in tilt il capoluogo ligure in questo lunedì 11 ottobre e critica modi e contenuti utilizzati dai manifestanti:

“Sono molto vecchio e ricordo bene certe motivazioni ed elencazioni di problematiche degli anni ’70. Qui non è cambiato niente. Stessi argomenti a prescindere dalla situazione che si vive.
C’è il rischio che gli stessi estremisti del passato vogliano fare gli estremisti anche adesso. Un deja vu che non serve a nulla e che non affronta i veri problemi. Generalizzare e sparare su tutto non ha senso”.

Risso teme ripercussioni sul mondo economico: “Se gli estremisti riescono a bloccare come oggi qualsiasi attività certamente sarebbe un rischio. Questi estremisti sarebbe interessante capire da dove arrivano e come si fondono. Sappiamo che ci sono i professionisti del contro. Estremisti di destra e di sinistra, non so se a volte si incontrano”.

Tra le ragioni indicate dagli organizzatori dello sciopero generale c’è la tutela dei lavoratori. Risso dice che “è sacrosanta, ma ci sono tanti modi di farla”. Poi spiega: “In questo momento sappiamo che una parte sono stati riassorbiti, 300 mila posti di lavoro dagli ingegneri ai fornai, dai camerieri ai fornai non si trovano. Poi ci sono altri che invece cercano lavoro. con queste condizioni parlare di blocco dei licenziamenti è la cosa più controproducente che ci possa essere”.