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Incredibile: a Rondanina si va al ballottaggio per il pareggio tra i candidati
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 Sarà che c'è un tale silenzio, fatta eccezione per un muggito proveniente da una stalla paesana, che il gatto che miagola insistentemente pare più loquace che mai. O sarà che il gatto di gente ne vede talmente poca in giro a Rondanina, che quando succede è un evento da battezzare a colpi di voce. Rondanina già, il comune più piccolo della Liguria, un pugno di abitanti che, chi lo avrebbe mai immaginato, sono stati in grando di fare il miracolo: non riuscire a sancire il vincitore tra soli due candidati, Gaetano Tufaro, ingegnere residente (e lavoratore) a Genova, già sindaco per due mandati qualche anno fa, e Claudio Casazza, pompiere in pensione e residente in paese, anche lui già consigliere. 


Nessuno dei due avrebbe immaginato, ammettono, questo pareggio, tutta "colpa" di una scheda bianca, si potrebbe dire col senno di poi: perchè dei 45 iscritti alle liste elettorali 22 hanno votato uno e 22 l'altro. Sarebbe stata decisiva quella scheda che, ironia della sorte, era bianca, sparigliando le carte in tavola e affidando l'elezione al ballottaggio fra due settimane (e chissà che risate sotto i baffi, il "colpevole"). E se si pareggiasse di nuovo? Vincerà il più anziano, cioè Casazza. 


Ma al di là dei programmi che passano per il cimitero da rifare, per le strade da mettere a posto, delle frazioni da collegare, dei terreni comunali inutilizzati da alienare per avere soldi da investire, ecco che questo risultato così particolare ci regala un viaggio nel paese, vicino alla nota diga del Brugneto, che si trova in mezzo a boschi di castagni, a 1000 metri di altitudine, il più piccolo, come dicevamo, della Liguria. Il gatto c'è veramente, in compagnia di due colleghi, e nel piccolo palazzo del Comune, anche lui da record per le dimensioni, ci dicono che lo chiamano "Mao mao" perchè miagola sempre: c'è anche un po' di cibo qui, per lui, sempre pronto. 


Un bancomat, anzi postamat per essere esatti, una biblioteca in miniatura che ospita sulla facciata un modernissimo schermo multimediale per le informazioni tipo la temperatura, un rifugio in mezzo al paese, una trattoria aperta nei fine settimana più un'altra in frazione Retezzo, e poi una chiesa del 1200, il museo del lupo sono le referenze di Rondanina, tante casette ancora di pietra nuda, qualche auto posteggiata, bello per chi ama la pace, senza un negozio. Qui se ti dimentichi il latte o lo compri a Montebruno e Torriglia o forse fai prima a mungerlo direttamente dalla mucca che sentiamo ben presente. 


In Comune ci sono due impiegate: una si chiama Francesca, ha soli 29 anni, e solo dal 22 settembre lavora qui, in attesa di sostituire la collega che andrà via: "Tutti i giorni circa un'ora ad andare e un'ora a tornare, ma mi hanno assicurato che non ghiaccia la strada in inverno, sono contena di venire qui, nulla mi spaventa, neanche il viaggio...". Bello, che ci sia qualcuno che invece di andare a Genova a lavorare, salga qui ogni mattina. Un pendolarismo al contrario: "Qui è come una famiglia, le persone vengono a chiedere informazioni su tante cose, anche solo a chiacchierare" chiude Francesca, pronta a salire in auto per scendere a livello mare tra boschi e franette.