cronaca

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Il naso dei genovesi non si tocca. Ricordo un’ intervista a Serena Bertolucci, direttrice di Palazzo Ducale proprio sui ritratti dei genovesi illustri, dogi, mercanti, condottieri e banchieri, ma anche gran dame, realizzati dai più grandi pittori dell’epoca. Volti severi, certo non sorridenti (e chi sorride a Genova?) tutti o quasi con nasi imponenti, emergenti, ingombranti.

Il naso è una prerogativa genovese e forse per questo dopo quasi due anni di pandemia, ci siamo abituati a una vita di regole, ma con la mascherina, sia essa leggera e chirurgica, sia più pesante e ffp2, abbiamo un rifiuto che, peraltro, secondo i virologi, annulla completamente l’efficacia anti spruzzo dello stesso oggetto. Il naso non si copre. Sta fuori come la prua di un rompighiaccio. Lo si lascia scoperto, all’aria, libero di gettare umidi “droplets” abbondanti sui nostri vicini e, quindi, di fare sì che la mascherina, probabilmente uno dei contrasti più efficaci contro il diffondersi del Covid, non serva a nulla.

I genovesi si stanno distinguendo anche per questo: la riluttanza a coprire il naso, non solo quando lo stesso organo è di dimensioni rilevanti e, allora, più difficile da celare sotto stoffa, ma anche quando è un naso normale. All’insù o all’ingiù, non fa differenza. Come mai? Non credo che la maggioranza di questi Nasuti Igp abbia problemi di respirazione. Sotto la mascherina si respira, con la mascherina si riesce a parlare, quindi?

E’ una questione di Dna, di sangue, di origini, di radici. Il naso degli Illustri ritratti da Joos Van Cleeve o Rubens, impone ai discendenti di restare all’aria, pronto allo starnuto libero. Finché si è all’aperto passi. Ma quando si passeggia lentamente tra gli scaffali di pollami della Coop, imbattersi in un uomo mascherato, ampie narici escluse, che ti sta vicino vicino a scrutare la coscia nella plastica, è fastidioso.

Come se l’organo in questione non fosse strettamente connesso alla bocca, non respirasse, non emettesse aria e altro, ma fosse soltanto un orpello architettonico, una sorta di Grifo con due occhi allargati, come quelli applicati alle pareti di Galleria Mazzini, che un estraneo ha voluto aggiungere ai nostri volti alla fine del suo lavoro di creazione della categoria.

Il naso genovese è per legge, escluso. Lui, sempre il naso genovese, è esente per antonomasia. Si avvale di uno speciale trattamento, non fa parte della Repubblica fondata sul lavoro. Il naso fuori dalla mascherina anti-Covid è così perché gode dei vantaggi respiratori di uno statuto speciale.

Questa dello statuto speciale non raccontatela a Salvini, sennò, ci costruisce su un a nuova campagna libertaria e Draghi, poveruomo, si innervosisce…..