cronaca

La reazione scomposta ed impropria di Aspi ha fatto registrare quasi 100 commenti in poco più di un'ora
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 Alle "vittime" dell’arroganza di Aspi si aggiunge anche il ct della nazionale di calcio Roberto Mancini, che a poche ore dal suo sfogo sui social (QUI LA STORIA) si è visto indirettamente dare del bugiardo dalla concessionaria autostradale: oltre che il danno, la beffa.


Mancini, di ritorno dalla trasferta di Reggio Emilia, la scorsa notte si era trovato a fare i conti con la chiusura dello svincolo per immettersu sulla A26 e si era lamentato pubblicamente della mancanza di informazioni adeguate.


La replica di Aspi non si è fatta attendere: "L'informazione della chiusura, inserita anche come previsione nella home page del nostro sito, è stata sempre esposta in modo evidente sui pannelli luminosi in avvicinamento al tratto interessato, sia dalla A7 che dalla A26", scrive la società in un post su Instagram. Una risposta che racconta una storia diversa da quella rivelata da Mancini, ma che non cancella i dubbi di tutti gli italiani e i liguri in particolare che stanno seguendo la vicenda e che, almeno una volta nella vita, si sono trovati costretti a uscire dall'autostrada per un tratto chiuso non segnalato.


Ma non basta, ecco l’affondo di Aspi al commissario tecnico: "Dentro quelle gallerie lavorano ogni giorno e notte centinaia di uomini e donne che danno il massimo per rispettare i tempi di consegna. Le andrebbe di venire a conoscerli? Saremmo infatti lieti di invitarla a fare un sopralluogo dentro questi cantieri. Troverà tanta passione e impegno."


Eppure le parole di Mancini, scaturite dalla disperazione che non solo lui ma tutti gli automobilisti liguri e non sperimentano ogni volta che decidono di prendere l'autostrada, non erano certo diretto agli addetti ai lavori, alle maestranze, agli operai e ai tecnici, bensì alla scarsezza di informazione.


La reazione scomposta ed impropria di Aspi ha fatto registrare quasi 100 commenti in poco più di un'ora sotto al post Instagram. Tutti commenti negativi. Un effetto boomerang. C'è chi accusa la società di "nascondersi" dietro ai propri lavoratori: "Ah quindi ora funziona così? Nascondersi dietro agli operai onesti che lavorano? Siete pessimi." oppure chi non dimentica le vittime del Ponte Morandi, "Meritate di andare in galera per le numerose vittime provocate che manco nei paesi del terzo mondo.." e anche chi si lamenta che la concessionaria risponda solo se ad accusarli è un personaggio famoso come il ct della nazionale. Oppure chi, nonostante la sua fede calcistica, si trova 'costretto' a dare ragione al ct: "Mancini non mi è particolarmente simpatico, essendo genoano, ma ha assolutamente ragione, siete scandalosi".


Ancora una volta Autostrade ha perso una buona occasione per tacere e recitare il mea culpa di fronte a chi, in questo caso il ct della nazionale, ha dovuto fare i conti con i suoi disservizi.