cronaca

Le code hanno raggiunto i 16 km
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Sulle autostrade della Liguria è stato il solito venerdì nero: migliaia di automobilisti sono rimasti incolonnati sulla A10 per ore, con file che hanno raggiunto i 16 km e non sono scese sotto i 10 nemmeno in serata.

Una situazione drammatica, legata per l'ennesima volta ai cantieri di lavoro che funestano la rete della Liguria: birilli e restringimenti verranno rimossi domattina, per il consueto stop del fine settimana, reso possibile dall'accordo sottoscritto tra Ministero, Autostrade, Regione e Anci e valido fino al 30 settembre.
Ma oggi, in una giornata che non può considerarsi d'esodo, siamo pur sempre a settembre, il normale traffico diretto a ponente si è completamente bloccato, con scene da tregenda: automobilisti bloccati, alcuni dei quali persino fotografati mentre espletavano i propri bisogni ai bordi della carreggiata.

Succede nell'Italia del 2021, un Paese che si crede civile e si scopre in pieno terzo mondo. E succederà ancora, per cinque anni almeno, tanto ci vorrà per completare tutte le opere che sono considerate indispensabili a evitare che l'asfalto si sbricioli sotto le gomme di automobili e mezzi pesanti, con conseguenze che a Genova, la città del ponte Morandi, ben conosciamo.

Gallerie non a norma, corsie ridotte, assenza di fughe d'emergenza e, soprattutto, una generale condizione di pericolo che è stata più volte segnalata dagli ispettori ministeriali, sempre troppo pochi e troppo indietro per essere davvero sicuri che anche oggi non sia sfiorata un'altra tragedia.

Intanto tra Roma e Genova si discute sulla possibilità di commissariare la rete ligure e di affidare il ruolo di commissario al presidente di Regione Giovanni Toti: il quale, com'era logico, ha ringraziato per il pensiero del ministro Enrico Giovannini ma ha anche contestualmente chiesto veri poteri regolatori, così da poter diventare un serio controllore delle autostrade e non un semplice parafulmine, vittima del gioco dello scaricabarile.

Mentre al ministero riflettono, liguri e turisti restano in coda: a Primocanale continuiamo a raccontare le loro storie, alle quali si aggiungono quelle di coloro che sono costretti a licenziare o ridimensionarsi (LEGGI QUI) per colpa del traffico che paralizza gli affari. Rovinati da Autostrade, tutti, senza distinzioni: ormai non abbiamo più quasi il fiato per gridarlo.