cronaca

L'ammissione a Primocanale del portuale genovese denunciato per l'"agguato" all'infettivologo
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"Niente da dire, ho sbagliato e basta...". Pantalocini corti e maglietta, ai piedi ciabatte da mare, abbronzatissimo, aria rilassata, il portuale genovese no vax finito nell'occhio del ciclone e denunciato per avere seguito e minacciato filmandolo con il celllulare il direttore di Malattie Infettive di Genova Matteo Bassetti, s'irrigidisce solo quando si accorge di avere davanti un giornalista, "non vorrei che il mio nome venisse pubblicato" chiede, poi si allontana per esemplificare la sua volontà di non parlare.

Ipotizziamo che il suo pentimento faccia riferimento alle minacce a Bassetti che potrebbe procuragli molti guai giudiziari, e non allla sua posizione contro i vaccini che, a dire di chi lo conosce, è molto strutturata e solida.

L'uomo, quarantasei anni, incensurato, nella zona nel levante di Genova dove vive,
non lontano dall'abitazione di Bassetti, è molto conosciuto per le sue idee contro i vaccini, "non parla d'altro, ne ha fatto quasi una questione personale", raccontano alcuni commercianti ignorando che il portuale è il no green pass finito nei guai le minacce a Bassetti. Un altro vicino aggiunge: "Lui è contro tutto mica solo contro i vaccini, ma non è una persona violenta".

Il portuale genovese è uno degli otto italiani no vax che negli ultimi mesi sono stati indagati dalla procura per minacce all'infettivologo di Genova ed è l'unico ad averlo commesso il reato di persona visto che gli altri sette invece hanno preso di mira l'infettivologo via social.

Il numero delle persone indagate per le minacce a Bassettti potrebbe aumentare nei prossimi giorni perchè il legale del medico ha posto all'attenzione della procura altre decine di persone che hanno offeso o minacciato via social il medico del San Martino.
Bassetti dopo l'"agguato" sotto casa ha denunciato che adesso ha paura anche a camminare per strada.

Minacce con tanto di inseguimento in strada che presto potrebbero indurre il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza ad adottare misure di protezioni più importanti nei confronti dell'infettivologo che già da mesi, come lo stesso presidente della regione Liguria Toti, proprio per le minacce dei no vax, è sottoposto a una vigilanza saltuaria con controlli da parte delle pattuglie di poliziotti e carabinieri davanti a casa e nei pressi della clinica di Malattie infettive del San Martino.