cronaca

Nei guai due manifestanti; stazioni blindate, treni bloccati solo da un breve blackout
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Tanto tuonò che alla fine non piovve. Dopo i timori e le preoccupazioni nate per il blocco dei binari annunciato nelle stazioni ferroviarie di Genova e di tutta Italia da parte dei manifestanti No Green pass, previsto per il primo pomeriggio di oggi, di fatto l'iniziativa non ha avuto luogo. Calma piatta nei pressi della stazione di Brignole: ingresso presidiato dagli agenti della Polfer e dai carabinieri, che non sono dovuti tuttavia intervenire. Il flusso di turisti e giovani genovesi non si è mai arrestato ma di manifestanti, neanche l'ombra.



Situazione più movimentata a Genova Principe, reale punto di ritrovo dei manifestanti: verso le ore 15 hanno cominciato ad arrivare i primi partecipanti: tra questi sono state denunciate due donne, la prima poiché sprovvista di documenti, la seconda per oltraggio di pubblico ufficiale e per essersi rifiutata di dichiarare le propre geenralità. Pochissimi i presenti che, inibiti dalla massiccia presenza di forze dell'ordine si sono sfogati con i giornalisti presenti: "Il Green pass non è legale", "Io non voglio l'mRna di un altro essere umano, non volgio che cambi il mio Dna o che lo codifichi", "Il Green pass è la morte della democrazia". Queste alcune delle tante sconcertanti dichiaraizoni contro il vaccino e l'obbligo di Green pass in primis, per poi puntare il mirino sull'infettivologo Bassetti, vittima negli scorsi giorni di minacce e aggressioni. Alla fine i treni sono stati fermi, ma solo per un breve blackout del quadro elettrico durato circa 15 minuti.


"Dovevano essere migliaia di 'guerrieri' a combattere contro la dittatura sanitaria e invece li abbiamo contati sulle dita di una mano, la stessa con cui sulla tastiera scrivono minacce, insulti, diffondono paura e fanno disinformazione. Ma stanno sulle dita di una mano". Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti oggi pomeriggio commenta sul proprio profilo Facebook la scarsa partecipazione alla manifestazione. "Oggi è stata l'ennesima dimostrazione di quanto la realtà sia diversa dal web, di quanto queste persone 'contino' solo sui social, dove uno può fingersi 1.000 con profili fake e vari algoritmi. Il flop delle manifestazioni 'no vax' nelle stazioni ci rassicura (semmai ce ne fosse stato bisogno) che siamo dalla parte giusta. C'è solo una guerra da vincere: quella contro il Covid".


I gruppi No Green pass che hanno organizzato le manifestazioni odierne presso le stazioni ferroviarie finiscono denunciati per procurato allarme. Assoutenti ha deciso infatti di presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Roma e alla Polizia Postale in cui si chiede di individuare quei gruppi che sui social network hanno indetto le proteste e minacciato il blocco dei treni, portando ad un enorme dispiegamento di forze dell’ordine presso i nodi ferroviari.
 
 
“La manifestazione dei No Green pass si è rivelata un flop totale, con pochissimi partecipanti e nessuna conseguenza sul fronte dei trasporti ferroviari – spiega il presidente Furio Truzzi – Questo perché migliaia di persone, pur essendo contrarie al Green pass, hanno capito che le leggi vanno rispettate e si sono dissociate da iniziative illegali isolando di fatto gli estremisti e i provocatori. Tuttavia le minacce lanciate nei giorni scorsi da questi gruppi hanno generato allarme, portando a presidi delle forze dell’ordine presso le stazioni, con enormi costi per la collettività”.
 
 
“Per tale motivo abbiamo deciso di denunciare gli organizzatori delle proteste odierne per il possibile reato di procurato allarme previsto dall’art. 658 del codice penale secondo cui “Chiunque, annunziando disastri, infortuni o pericoli inesistenti, suscita allarme presso l'Autorità, o presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio, è punito con l'arresto fino a sei mesi o con l'ammenda da euro 10 a euro 516”, chiedendo alla Polizia Postale di individuare i responsabili e alla Procura della Repubblica di Roma di perseguirli penalmente” – conclude Truzzi.






Per la manifestazione di oggi, i vari gruppi si erano organizzati su Internet e
sulle chat di Telegram "Basta dittatura|!" che conta più di 40mila iscritti, per fissare l'appuntamento. Previsti per la giornata di domani nuove mobilitazioni: dalle 10 in Piazza De Ferrari sotto il palazzo della Regione e dalle 14 di nuovo nei pressi delle stazioni ferroviarie. Alle 18.30 invece scenderà in piazza Matteotti dalle opre 18 il gruppo di Italexit Liguria, a sostegno degli studenti e del personale scolastico e universitario.