cronaca

"Durante il viaggio ci sono persone che sono morte mentre camminavamo per le montagne"
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"Sono scappato dal mio Paese tanti fa per paura dei talebani perché anche quando c'erano gli americani con loro si viveva sempre nel terrore".

A parlare è Ahmad, 42 anni, afgano, ormai da anni a Genova con lo status di rifugiato, dove adesso è perfettamente integrato e lavora, gestisce un kebab, mentre la moglie e la figlia sono rimasti in Norvegia, il primo paese dove erano approdati dopo la fuga dall'Afghanistan, e da dove lui era stato poi espulso, "perché le leggi norvegesi prevedono l'accoglienza di donne e bambini, ma non degli uomini" spiega Ahmad senza acredine.

Il rifugiato accetta di rilasciare un'intervista a patto di conservare la mascherina e non indicare la via di Genova dove lavora. Perchè anche se per lui sono un ricordo ormai lontano ha ancora paura dei talebani, "in Afghanistan ho solo degli zii, i miei genitori invece vivono da anni in Iraq".

Il racconto di Ahmad è identico a quelli dei tanti che, come lui, hanno rischiato la vita per scappare dall'Afghanistan, viaggi di mesi, a tappe, per fuggire dalla guerra e dai talebani per raggiungere il miraggio di una vita in Occidente: "Per arrivare in Italia ho speso tanti soldi che i mie genitori hanno versato di volta in volta a mediatori in contatto con chi mi ha aiutato e nascosto dentro dei camion o in un barcone, come quello usato per raggiungere la Grecia dalla Turchia. Poi ho camminato per giorni a piedi in montagna, mi sono nascosto, sono stato fermato e rinchiuso in un campo profughi della Grecia, dove siamo stati trattati bene, e da dove poi abbiamo proseguito per l'Europa, e da qui siamo arrivati in Norvegia...".

"Ci sono persone che sono morte mentre scappavano attraversi i sentieri delle montagne, il momento più brutto? Il viaggio su quella piccola barca, eravamo più di 60 persone, tutte insieme, stretti. Il mare era agitato, c'era vento, ho avuto paura di morire".


Ahmad  è informato su quanto accade in Afghanistan, dai social e dai familiari che ancora vivono lì: "Ora sono di nuovo molto preoccupato, ci sono tante persone che vivono nella paura, le donne non sono più libere, da quando sono arrivati i talebani non escono più, non vanno a scuola, nè al lavoro. In Afghanistan si scappa anche perchè non c'è futuro, non c'è acqua corrente, manca l'elettricità, la luce arriva con i gruppi elettrogeni".

"I talebani hanno riportato il terrore: ricordo che quando ero giovane mi picchiarono perchè non mio ero fatto cresce la barba lunga
come la loro, io sono musulmano, loro invece sono dei terroristi. Ora c'è anche l'Isis? Non c'è differenza, Isis e Talebani sono la stessa cosa, sennò come si spiega il fatto che l'Isis è tornato ora con l'avvento dei talebani?".