Dire che tutto sia pronto per la Mostra di Venezia numero 78 che si apre domani sera mi sembra un’affermazione un tantino esagerata anche se la situazione attuale rientra nella norma di tutti gli anni: a poco più di ventiquattr’ore dal via il Palazzo del Cinema del Lido è ancora un cantiere aperto anche se ogni cosa sul filo di lana finirà magicamente per comporsi. Come sempre.
Nel 2020 fu il primo grande appuntamento internazionale a potersi svolgere dopo mesi di lockdown, sia pure con tutte le cautele del caso e senza la certezza – da parte degli organizzatori - di poter arrivare alla conclusione. Quest’anno le cose sono diverse ma per fortuna i protocolli di sicurezza rimangono invariati, a differenza del Festival di Cannes (che si è chiuso soltanto un mese e mezzo fa perché spostato da maggio ai primi di luglio) dove si è fatto finta che la situazione fosse quasi normale: tamponi e obbligo vaccinale solo per entrare nel Palazzo del Cinema mentre nelle due più grandi sale di proiezione vigeva una sorta di ‘liberi tutti’, nessuna vaccinazione o tampone richiesto, nessuna riduzione di posti, tutti attaccati l’uno all’altro e semplice obbligo di mascherina (che poi molti se la tirassero giù non appena iniziava il film è un altro discorso).
Qui, per fortuna e per la tranquillità di pubblico e addetti ai lavori, si entra solo con green pass o tampone effettuato nelle ultime 48 ore ma soprattutto – come l’anno scorso – i posti nelle sale, prenotabili solo su internet, sono dimezzati. Insomma, accanto a te, da una parte e dall’altra ci sono due sedie vuote e anche se trovi altri posti liberi non puoi spostarti perché verrebbe meno il tracciamento individuale che è condizione indispensabile per tenere tutto sotto controllo in caso di eventuali contagi. L’anno scorso con queste premesse è andato tutto benissimo e sono convinto sarà così anche quest’anno, nonostante siano previsti molti più giornalisti e molto più pubblico rispetto al 2020.
Cinematograficamente parlando, le attese non sono poche per un programma che sulla carta si presenta interessante e composito, segnato dal ritorno delle grandi major americane che hanno disertato la Croisette. Così ricco che il Direttore Alberto Barbera si è concesso il lusso di programmare soltanto nei primi tre giorni ‘Madres paralelas’ di Pedro Almodovar (che inaugura domani sera la Mostra dopo la consegna del Leone d’Oro alla carriera a Roberto Benigni), ‘The power of the dog’, l’ultimo film dell’australiana Jane Campion (Palma d’Oro a Cannes con ‘Lezioni di piano’) che torna dietro la macchina da presa a dodici anni di distanza da ‘Bright star’, ‘E’ stata la mano di Dio’ di Paolo Sorrentino, l’attesissimo ‘Dune’ di Denis Villeneuve e ‘Spencer’ di Paolo Larrain in odore di scandalo perché incentrato sugli ultimi anni di matrimonio della principessa Diana. Molti altri ne seguiranno nel corso di undici giorni che si preannunciano caldissimi anche per le tante star che saliranno sul tappeto rosso. Tra loro Kristen Stewart, Penelope Cruz, Benedict Cumberbatch, Kristen Dunst, Timothée Chalamet, Antonio Banderas, Adam Driver, Matt Damon, Ben Affleck e Kate Hudson. Insomma, anche il glamour farà la sua parte.
spettacoli
Domani Benigni e Almodovar inaugurano la Mostra del Cinema di Venezia
Si parte con ‘Madres paralelas’ dopo il Leone alla carriera all’attore toscano
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