cronaca

Caltabellotta (Asl3): "Giovani più diligenti degli adulti. Molti operatori sanitari no vax hanno cambiato idea per non essere sospesi"
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Sono stati solo ottanta i genovesi che hanno approfittato dell'open night di ieri sera, 27 agosto, al centro vaccinale della Sala Chiamata di San Benigno.

Lo rivela Marta Caltabellotta direttore sanitario della Asl 3 che spiega la differenza fra le lunghe code alla Fiera del Mare dello scorso luglio e il più contenuto afflusso al centro vaccinale della Sala Chiamata di questi giorni: "Intanto a distanza di un mese ci sono molti più genovesi vaccinati, poi incide anche il desiderio di avere il green pass prima di agosto quando la gente ne aveva bisogno per andare in ferie, adesso le ferie sono terminate dunque chi viene ora è davvero deciso a fare il vaccino per la scuola o per prevenzione rispetto al contagio".

Pare che i giovani siano più motivati a fare il vaccino rispetto agli adulti. "E' vero - risponde la Caltabellotta - la percentuale dei cinquanta, sessantenni cresce molto più lentamente mentre quella dei giovani cresce più rapidamente".

Resistenze al vaccino che il dirigente Asl critica in modo aspro: "Attenzione, ora ci avviciniamo alla riapertura delle scuola, alla fine del bel tempo e l'aumento delle attività all'esterno chiuso, dunque il rischio contagio aumenta".

Ci sono stati dei dipendenti della Asl no vax che hanno cambiato idea?

"Abbiamo avuto diversi dipendenti che di fronte al rischio di una sospensione hanno preferito vaccinarsi".
Quanti sono i dipendenti della Asl sospesi perché hanno scelto di non fare il vaccino?
"Una ventina di persone su un totale di cinquemila dipendenti e comunque su tutta Genova stiamo parlando di percentuali minime".
Oggi un genovese dove può andare a fare il vaccino?
"Abbiamo centri aperti qui alla Sala Chiamata del Porto, alla Torre Msc, e Teatro della Gioventù per i giovani e gli operatori scolastici, poi rimane la piattaforma Prenoto Vaccino dove si può prenotare on line o attraverso il medico di base o le farmacie, oppure, visto che alla Sala Chiamata gestiamo un numero di 700 vaccini al giorno, si può venire qui: noi non mandiamo via nessuno".
Lei pensa che anche in Italia si arriverà alla terza dose?

"Non lo so, aspettiamo i risultati dei medici che hanno iniziato a farlo, sono scelte che potrebbero essere fatte, ma per ora è presto per dirlo".

La terza dose viene letta da alcuni come la conferma che il virus non si riesce a fronteggiare?
"L'anti influenzale si fa tutti gli anni, non la vedo così tragica".

Ora il green pass vale un anno: una bella notizia ma cosa è cambiato da quando era stato detto che copriva solo sei mesi?

"Sono passati altri mesi di vaccini e si è visto che la risposta immunitaria si mantiene nel tempo, è una malattia che è iniziata l'anno scorso e i vaccini abbiamo iniziato a farli a gennaio, non potevamo a gennaio prevedere cosa sarebbe successo a dicembre, si cambia perchè si prende atto di nuove informazioni scientifiche controllate".

Ci sono ancora genitori titubanti a fare il vaccino ai figli minori...
"Dico a chi vede questo vaccino come nuovo e sperimentale che sono ormai state somministrate almeno cinque miliardi di dosi nel mondo, non c'è mai stato un vaccino così testato sulle persone in così tanti Paesi nel mondo, non si può più dire che è un vaccino sperimentale".

Dottoressa Caltabellotta perchè se è stato disposto l'obbligo per personale sanitario e per docenti e non per i cittadini?

"Lo Stato deve prima di tutto informare e non obbligare. La scelta di rendere obbligatorio il personale sanitario è stata fatta perchè se si ammalano molti medici e infermieri si rischia di fare collassare gli ospedali".