cultura

Un fenomeno sempre più esteso soprattutto tra i giovani dai 14 ai 30 anni
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Un giovane uomo, sfiduciato e stanco del mondo, dopo anni di autoreclusione, si ritrova per strada tra la gente. Il mondo è cambiato e forse più folle di come lo ricordava. Vestendo i panni di un moderno Don Chisciotte, finisce per accettare e dare un senso a questa dura realtà solo filtrandola attraverso ciò che ha di più caro: i film che in tutti quegli anni di silenzio lo hanno accompagnato giorno e notte nella sua stanza buia. La sua missione? Far ottenere a un bambino il semplice abbraccio della madre. L’eroe che inseguì la blatta Lungo il cammino Q incontrerà alleati e nemici, affronterà le più terribili creature che popolano questo mondo e il pubblico, con lui, potrà emozionarsi, (ri)scoprire il mondo e il nostro tempo con occhi nuovi, arrivare a sentirsi piccolo, impotente, spiazzato… fino forse a volersi arrendere. Ma come in ogni fiaba che si rispetti, il lieto fine è dietro l’angolo


E' questa la trama di "Q: l’eroe che inseguì la blatta", lo spettacolo in scena sabato 21 agosto 2021, ore 21.30, al Teatro Arena Conchiglia di Sestri Levante: sarà una serata a favore dell’Associazione Hikikomori Italia Spettacolo originale scritto a otto mani dalla Compagnia Òddots durante quest’anno di pandemia. Attualmente il testo è finalista al Concorso Teatrale "Teatro in cerca d’autore" dell’Agenzia Ponte di Carta di Avezzano.

Lo spettacolo affronta importanti temi di attualità (paura del mondo e delle responsabilità, sfiducia dei giovani verso gli adulti, ricerca di sicurezza), ma ha come cardine il fenomeno degli Hikikomori. "Hikikomori" è un termine giapponese che significa letteralmente "stare in disparte" e viene utilizzato in gergo per riferirsi a chi decide di ritirarsi dalla vita sociale per lunghi periodi (da alcuni mesi fino a diversi anni), rinchiudendosi nella propria abitazione, senza aver nessun tipo di contatto diretto con il mondo esterno, talvolta nemmeno con i propri genitori.

È un fenomeno che riguarda soprattutto i giovani dai 14 ai 30 anni. Si tratta di un disagio adattivo sociale che riguarda tutti i paesi economicamente sviluppati del mondo. In Italia non ci sono ancora dati ufficiali e precisi, ma si ritiene verosimile una stima di almeno 100 mila casi. Le cause possono essere diverse: caratteriali, familiari, scolastiche, sociali… ma può anche nascere da una concorrenza di fattori che porta a una crescente difficoltà e demotivazione del soggetto nel confrontarsi con la vita sociale, fino a un vero e proprio rifiuto della stessa.

"Il fenomeno degli hikikomori è destinato ad aumentare e a cronicizzarsi. Quando riapriranno le scuole molti non torneranno sui banchi, altri non usciranno nemmeno quando la pandemia lo permetterà. In Italia abbiamo registrato un aggravio dei casi. ‘Stanarli’ non è facile e ancora più difficile è farlo nel bel mezzo della pandemia perché gli hikikomori sono rinchiusi in casa esattamente come tutti noi. Il rischio è che il fenomeno ne esca camuffato e che questa emergenza passi inosservata. Prova ne è il fatto che durante il primo lockdown le richieste d’aiuto da parte dei genitori alla nostra associazione siano calate di circa l′80%. Solitamente ne riceviamo almeno dieci al giorno da tutta Italia. C’è l’hikikomori che, prima del lockdown, stava cercando di uscirne. Ora vediamo per lui una battuta d’arresto: il giovane pensa di procrastinare la ripresa della vita sociale, le cure psicologiche a cui magari si era sottoposto e rimanda quindi la ‘guarigione’. C’è chi stava cercando di resistere alla tentazione di isolarsi che col lockdown potrebbe aver assaporato i ‘piaceri’ dell’isolamento e quindi potrebbe essersi convinto ancora di più della sua scelta. C’è infine il caso - ancora più numeroso - di chi non aveva alcuna intenzione di uscirne. Qui i danni della pandemia possono essere stati molteplici: prima di tutto, i genitori potrebbero aver sottovalutato il problema, presi da altro o distratti dal fatto che ‘siamo tutti in casa, è normale’. In secondo luogo, c’è il pericolo del contraccolpo psicologico che l’hikikomori potrebbe vivere alla conclusione definitiva dell’emergenza sanitaria. Sì, perché se è vero che molti ritirati sociali hanno tratto sollievo da una società bloccata, esattamente come loro, ma cosa succederà quando tutto riprenderà normalmente e le persone torneranno a vivere la propria socialità in modo libero e spensierato? Ecco, forse in quel momento gli hikikomori realizzeranno, in un sol colpo, tutta la miseria della propria condizione. Realizzeranno che la loro ‘quarantena’ non è appunto un periodo transitorio causato da fattori esterni, come per le altre persone, ma una prigionia che può durare potenzialmente tutta la vita.” Marco Crepaldi psicologo e fondatore di Hikikomori Italia In questa serata di sensibilizzazione saranno raccolte offerte proprio a sostegno dell’Associazione Hikikomori Italia, che introdurrà lo spettacolo con l’intervento di esperti del fenomeno.

Per accedere sarà necessario il Green Pass. È obbligatoria la prenotazione al n° 3473139897 o all’indirizzo . Il posto sarà pre-assegnato. È consigliato presentarsi, in ogni caso, con un anticipo di almeno 30 minuti per consentire un agevole svolgimento delle procedure di registrazione obbligatorie e per dare inizio allo spettacolo nei tempi stabiliti.