cronaca

I proprietari distrutti: "Siamo stati oltre mezz'ora sotto il sole rovente"
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Dramma nel porto di Genova: un cane è morto stroncato da un colpo di calore mentre era in un'auto con i padroni in attesa di imbarcarsi per la Sardegna.

E' successo alle 17: il cane deceduto, Tobia, sei anni, era un bulldog francese, una delle razze di cani brachicefali con il muso schiacciato e che per la conformazione della testa, più larga che lunga, presentano problemi respiratori. Per questo i proprietari, due quarantenni di Milano, che già più volte lo avevano portato appresso nei loro viaggi, anche in estate, aveva approntato tutte le attenzioni possibili, come bagnarlo in modo costante e tenere sempre l'aria condizionata dell'auto accesa.

Ma non è bastato: al momento dell'imbarco, in coda nel piazzale sotto un sole cocente
in cui non c'era nessun modo di riparsi all'ombra, il cane ha mostrato i primi problemi respiratori e poi è deceduto.

Il dramma si è consumato in pochi minuti, sotto gli occhi impotenti e la disperazione dei padroni del cane e nonostante il pronto intervento dei militi della Croce Gialla di San Martino titolare del soccorso animali.

"L'unico rammarico è quello di avere ubbidito all'ordine di spegnere l'auto e l'aria condizionata imposta dagli addetti all'imbarco
- raccontano i proprietari di Tobia in lacrime - ma ci avevano rassicurato che ci saremmo imbarcati in pochi minuti, e invece l'attesa sull'asfalto rovente si è protratta per decine di minuti. Noi tenevamo d'occhio Tobia, sembrava non soffrire, poi improvvisamente ha cominciato a respirare a fatica, lo abbiamo tirato fuori e portato all'ombra, ma è stato inutile".

Inutile anche il disperato tentativo di rianimarlo con dell'ossigeno e il viaggio dell'ambulanza della Croce Gialle alla clinica più vicina di Sampierdarena: Tobia non ha più ripreso conoscenza.

Edoardo Monzani, amministratore delegato di stazione Marittime,
alla notizia della tragedia costata la vita al cane si dice molto dispiaciuto, ma spiega: "Purtroppo in ogni parte del mondo quando ci si imbarca su una nave, a piedi come in auto, si è consapevoli di andare incontro a disagi e attese, anche sotto il sole visto che non è pensabile di installare dei tendoni. In caso di imbarco di anziani fragili o bambini molto piccoli si può chiedere e ottenere una corsia preferenziale, detto questo dispiace molto della morte del cane perchè tutti abbiamo animali e tutti li amiamo".

La morte del cane ha però riacceso vecchie polemiche sulle condizioni in cui sono obbligati a sostare gli equipaggi
delle auto in attesa degli imbarchi per le isole, gli animalisti sottolineando l'assenza di un punto di soccorso veterinario, "i proprietari del cane deceduto hanno fatto il possibile per tutelare l'animale, ma non è possibile che chi deve imbarcarsi possa rimanere sotto il sole cocente a oltre trenta gradi anche nella giornata più calda dell'anno. In casi come questi servirebbero corsie preferenziali per animali a rischio o ancor di più per bambini e anziani. E invece i proprietari del bulldog francese sono stati costretti a spegnere il motore e a rimanere senza aria condizionata".