cronaca

Il comune ha acquistato quattro fucili e un veicolo pick-up con una gabbia
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Sono tredici gli agenti della polizia locale di Genova con esperienza di caccia che sono stati abilitati a sparare con i fucili acquistati da palazzo Tursi per fronteggiare l'emergenza cinghiali in città.

La conferma arriva dal comandante della polizia municipale Luca Giurato.

I fucili acquistati sono quattro: due per sparare dardi in grado di narcotizzare, due per uccidere, "ma ricordo che ammazzare un animale selvatico è vietato dalle leggi e ribadisco che il nostro scopo sarà quello di addormentare e trasferire i cinghiali in aziende faunistiche - assicura Giurato - l'abbattimento è previsto solo nel caso l'animale rappresenti un problema per l'incolumità pubblica".

Normative che vietano anche di rilasciare nei boschi, come chiedono gli animalisti, i cinghiali catturati in ambito urbano.

I tredici agenti  municipali "cacciatori" prescelti su base volontaria saranno a disposizione con dei turni di reperibilità e dovranno ora svolgere un corso di specializzazione che sarà tenuto dalle guardie venatorie della regione Liguria, i veri esperti nella gestione degli animali selvatici in ambito urbano e sino ad oggi anche i soli a fronteggiare l'assedio di cinghiali e caprioli.

Pochi agenti che ovviamente non riescono a intervenire in modo tempestivo a tutte le richieste che arrivano dall'intera Liguria.

Per questo il Comune di Genova, come Rapallo fa già da anni, ha deciso si armare e preparare alcuni dei suoi agenti municipali, da sempre in prima linea nella gestione e il controllo degli animali selvatici, ma in realtà privi delle dotazioni per intervenire in modo adeguato.

Il servizio anti ungulati dei cantune genovesi potrà partire dopo il corso di di specializzazione e appena il comune riceverà l'omologazione per l'uso del pick up, uno speciale autocarro dotato di gabbia in cui rinchiudere i cinghiali acquistato per trasferire gli ungulati catturati in aziende faunistiche: un visto fra l'altro atteso ormai da mesi.