Piovono le disdette per le strutture ricettive della provincia di Savona. E la motivazione questa volta non è il contagio da covid ma la carenza di posti in spiaggia prenotabili. Lo denuncia l'Unione Provinciale Albergatori di Savona in una nota, parlando delle "chat calde" tra chi gestisce le strutture che si sfoga raccontando dell'ennesima rinuncia dei turisti per questa estate. Di certo non sono solo i lettini carenti, ma sono anche la situazione autostradale, i lavori infiniti e le code di ore per raggiungere le località del ponente a spaventare e scoraggiare chi vorrebbe godersi il mar Ligure."Negli stabilimenti balneari non ci sono lettini disponibili. Solo gli hotel con spiaggia privata riescono ad accontentare i turisti", dichiarano dall'Unione Provinciale Albergatori di Savona. "Nelle chat degli albergatori è uno degli argomenti all'ordine del giorno insieme al problema dell'autostrada" spiega il direttore provinciale di Upa Carlo Scrivano.
L'obbligo per via delle norme Covid è quello di mantenere le dovute distanze tra gli ombrelloni e per questo i posti disponibili sulle spiagge del ponente si sono notevolmente ridotti. Spaventa molto il mese di agosto, e per questo gli albergatori chiedono, come ha già fatto Regione Liguria, di ridurre almeno di un metro (da 10 a 9) la distanza tra gli ombrelloni. Ma certo la richiesta ancor più pressante dovrebbe essere quella di non avere cantieri in autostrada perché il rischio è quello di non arrivare mai all'agognato ombrellone prenotato magari a fatica.
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