cronaca

Il consiglio comunale dà il via libera alla modifica
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Il consiglio comunale, con il voto del centrodestra, ha approvato la riforma del sistema elettorale dei municipi che quindi, dal 2022, introdurrà l'elezione diretta dei presidenti, un premio di maggioranza del 60% e nuove indicazioni per la composizione delle giunte municipale. La riforma, proposta dalla giunta Bucci e che completa i cambiamenti già adottati con la parte sul ruolo degli enti, è stata approvata alla terza votazione: trattandosi di un provvedimento che modifica lo statuto comunale, infatti, necessitava dei due terzi dei sì per le prime due votazioni, mentre per la terza è sufficiente la maggioranza semplice.


La riforma introduce l'elezione diretta dei presidenti a turno unico, oggi il presidente viene eletto dal consiglio mentre in futuro sarà eletto colui che prenderà più voti. La lista o la coalizione che lo appoggiano avrà un premio di maggioranza del 60%. Quello che è stato definito un meccanismo poco democratico dall'opposizione, ad esempio Pd e Chiamami Genova, secondo la giunta è un modo per rendere più governabili i municipi. "Ed evitare che si verifichino situazioni come quelle del passato", ha precisato l'assessore Lorenza Rosso.

Ad esempio, il municipio Centro Ovest, dove la maggioranza risicata aveva implicato un sostegno indiretto dei M5s al presidente leghista, e poi diventato un municipio a trazione giallorossa. Altra novità riguarda l'incompatibilità fra i ruoli di consigliere e di assessore municipale. Il consigliere che sia nominato assessore dovrà quindi dimettersi dal consiglio. Inoltre il presidente potrà nominare una giunta tutta di esterni. Secondo il M5s, questo cambiamento farà salire i costi della politica e - afferma il capogruppo Pirondini - "servirà solo a distribuire cariche agli amici".

Tra le altre novità introdotte nella riforma elettorale dei municipi, la possibilità per i cittadini di avvalersi del voto disgiunto e per più liste di presentare lo stesso candidato alla carica di presidente. Ci sarà una soglia di sbarramento: non saranno ammesse all'assegnazione dei seggi quelle liste che abbiano ottenuto meno del 3% dei voti validi e che non appartengano a nessun gruppo di liste che abbia superato tale soglia. La prima seduta viene convocata dal presidente entro trenta giorni dalla proclamazione degli eletti. In questa occasione il Consiglio elegge gli altri due vice presidenti, uno di maggioranza e uno di minoranza.

"La riforma approvata oggi - dice l'assessore ai rapporti con Consiglio comunale, Municipi e Città metropolitana Lorenza Rosso - crea le condizioni per una maggiore governabilità del territorio salvaguardando il principio di rappresentanza istituzionale. Abbiamo cercato di uniformare, per quanto possibile, il sistema elettorale a quello per la scelta del sindaco attingendo anche ai principi della legge elettorale regionale" l'assessore conclude: "Questo ridisegno è coerente con la riforma delle competenze che abbiamo approvato qualche mese fa e che promuove un potenziamento dei Municipi in stretta sinergia con il ruolo centrale dell'amministrazione comunale e con i principi di efficienza ed economicità dell'agire amministrativo".