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Negli ultimi giorni si sono moltiplicate le incomprensioni ai vertici del Movimento
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 Il M5S si trova al centro di una inattesa fibrillazione, legata alla dialettica in corso tra Beppe Grillo, fondatore del movimento, e l'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che da Grillo era stato designato alla guida. Negli ultimi giorni si sono registrate incomprensioni, tali da non permettere di escludere qualsiasi scenario: dalla riconciliazione più o meno convinta o utilitaristica, fino all'avventura del partito personale del professore. Il tempo dirà.


Dalla parte di Grillo, sia pure senza nominarlo, in un post su Facebook titolato "Lettera ai folli, ai liberi, ai forti", si schiera il presidente dell'Antimafia senatore Nicola Morra,
già personaggio di primo piano del M5S da cui fu espulso per il voto contrario alla fiducia al governo Dragh. "Spesso la bontà, la capacità di dimenticare il male subito, la volontà di non fare pesare castronerie ed errori fatti dagli interlocutori, vengono scambiate nel nostro mondo per coglionaggine, per debolezza, e non per generosità, per grandezza d'animo. E non si capisce che sono scelte animate da un'idea di relazione per cui non si è antagonisti l'uno dell'altro, ma piuttosto compagni di viaggio, tutti insieme impegnati a costruire senso e valore non attraverso sopraffazione e costrizione, ma con il dialogo e la persuasione", scrive. "E di conseguenza i soggetti che vivono non per interesse, ma in virtù di valori ed ideali, inseguendo sogni, credendo nell'utopia, quando ribadiscono che la loro volontà di porre e fare rispettare princìpi è fermezza, vengono accusati di qualsiasi vigliaccata, di esser super irrazionali, di promuovere l'auto distruzione, di soffrire di narcisismo nichilista. Chi sostiene però tali accuse è, spesso, epidermico, incapace di andare in profondità nella comprensione del mondo e dell'animo degli uomini".

"Ma è il suo animo - insiste Morra - che pregiudica la corretta interpretazione di quanto avvenuto:
non rischiando nulla ed avendo sempre l'ultima parola da proferire, come i saccenti che approvano o criticano tutto, senza aver mai provato a fare alcunché, valutano ogni atto altrui come puerile se non conforme a quanto da lui stesso desiderato. Per questo si deve fare capire ai folli, ai tanti e tanto vituperati bambini incontinenti secondo il giudizio di questi saccenti, a coloro che credevano nel giallo -il colore che nel Medioevo era associato ai matti- che son folli solo agli occhi di cinici spregiudicati e capaci di ottenere solo vantaggi per sé e mai per gli altri. Cari folli, caro folle, in Italia e non solo siamo in tanti che vogliamo iscriverci al club degli amici dei mulini a vento! Perché se si vuole cambiare il mondo un utopista folle riesce molto di più di realisti opportunisti...", conclude il presidente della Commissione Antimafia