cronaca

Da lunedì cade l'obbligo di indossare i dispositivi di protezione nei luoghi aperti
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 Prima la Asl1 Imperiese, poi l'ospedale di Albenga e Portofino ora è la volta della Asl3 Genovese (escluso il San Martino). La Liguria corre veloce verso il completo 'Covid free'. Sono i numeri a dirlo e certificarlo: in ospedale all'ultimo bollettino ci sono 23 persone, 7 in terapia intensiva. Una situazione molto diversa rispetto a qualche mese fa. La Liguria per i dati europei è già in zona verde. Di pari passo va avanti la campagna vaccinale ormai aperta a tutte le fasce di età. Sono quasi 1,3 milioni le dosi fino a questo momento somministrate in Liguria ovvero il 90% di quelle arrivate. Sono 480mila i liguri che hanno completato il ciclo vaccinale e la Liguria si piazza al quinto posto tra le regioni italiane per dosi di vaccino somministrato ogni 100mila abitanti con 84,9 mila abitanti vaccinati ogni 100mila: meglio solo Lazio (87 mila su 100mila), Puglia (86,3mila), Lombardia (86,1mila) e Molise (85,6mila).

E intanto da questo lunedì termina in tutta Italia l'obbligo di indossare la mascherina all'aperto. Anche in Liguria non sarà più necessario, tuttavia chi vorrà potrà continuare a indossarla e comunque tutti dovranno sempre averla con sè in caso di improvvisi assembramenti (da indossare anche se all'aperto) o per entrare nei luoghi chiusi dove l'obbligo permane. Solo la Campania ha deciso di rendere ancora obbligatorio l'uso della mascherina all'aperto. Tutta l'Italia inoltre sarà in zona bianca, anche la Valle d'Aosta infatti è stata classificata col più basso rischio. Ma sulla mascherina sale la preoccupazione per la diffusione della variante Delta. Il presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss) Silvio Brusaferro ha detto chiaramente che 'i casi in Italia decrescono in assoluto ma quelli sostenuti dalla variante Delta stanno salendo. La variante è temibile per la sua maggiore trasmissibilità, che ne facilita la diffusione soprattutto laddove ci sono fasce di popolazione non immunizzate; anche da noi sta provocando focolai. Per queste caratteristiche i modelli europei dicono che diventerà dominante durante l’estate. I dati inglesi - continua Brusaferro - mostrano che la vaccinazione con una dose protegge meno rispetto al ciclo completo per la variante Delta, sappiamo che la vaccinazione, anche con una dose, può già essere efficace nel ridurre le forme cliniche gravi. Ma solo il ciclo completo garantisce una maggior sicurezza". Non è dunque escluso che l'obbligo della mascherina all'aperto torni presto in vigore.

Anche il direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti mostra una certa apprensione. "Il dato inglese deve farci preoccupare, perché è evidente che la variante Delta rappresenterà in autunno, quello che a gennaio è stata la variante Alfa (ex inglese), e quindi dobbiamo prepararci ad un nuovo modo di affrontare l’infezione anche nel futuro. Non possiamo escludere nulla, magari nel prossimo inverno verrà fuori una variante Epsilon e Teta". Lo stesso Bassetti sul sui profilo Facebook ha pubblicato i dati dei rischi legati alla variante Delta o Indians secondo il Public Health England (PHE) con i dati su sintomi, misure di prevenzione e vaccini. "Il vaccino dimostra una protezione per le ospedalizzazioni da Covid da variante Delta del 71% dopo la prima dose e del 91% dopo la seconda per il vaccino di Oxford-AstraZeneca e del 94% dopo la prima dose e del 96% dopo la seconda del vaccino di Pfizer. Stessi risultati anche Johnson e Moderna. Nel Regno Unito crescono i contagi, ma grazie ai vaccini non crescono i ricoveri o i decessi. Il miglior modo per combattere le varianti rimangono i vaccini" conclude Bassetti.