
Alle ore 9 circa il corteo ha raggiunto la Guido Rossa ma a differenza di quanto accaduto ieri non si è fermato lì: i lavoratori delle Acciaierie d'Italia hanno proseguito verso via Cornigliano. In testa al corteo un gruppo di lavoratori reggono lo striscione: "Governo servo complice di Mittal".
Verso le 10 momenti di tensione in via Cornigliano tra i manifestanti e un uomo in scooter che cercava di passare dove il traffico è interrotto, forse un agente in borghese. Dopo pochi minuti e l'intervento del responsabile Rsu Armando Palombo, la situazione è tornata alla normalità.
E proprio a metà mattinata, mentre il corteo manifestava in via Cornigliano, è arrivata la notizia della pronuncia del Consiglio di Stato: niente stop all'area a caldo di Taranto, dunque l'attività proseguirà regolarmente.
Per i lavoratori, che dicono no alla cassa integrazione ordinaria prospettata dall'azienda, lo sciopero andrà avanti fino a quando non ci sarà una convocazione ufficiale da parte del governo e in particolare del ministro allo Sviluppo economico Giorgetti e dal primo ministro Draghi.
Non è bastato infatti a interrompere lo sciopero l'annuncio ufficiale, nel tardo pomeriggio di martedì, della visita a Genova del ministro del Lavoro Orlando prevista per lunedì 28 giugno.
Se non ci saranno comunicazioni dal governo, il picchetto sulla Guido Rossa proseguirà per tutta la giornata di mercoledì per poi fermarsi giovedì 24 giugno, San Giovanni, per rispetto nella giornata del Santo patrono genovese, e ricominciare però venerdì con una marcia verso la Prefettura, caschetti in testa.
La cassa integrazione per i lavoratori di Acciaierie d'Italia dovrebbe scattare la prossima settimana e proprio per questo in una lettera i dipendenti chiedono di sospendere la decisione, almeno fino all'incontro con il ministro del Lavoro Orlando.
IL COMMENTO
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