cronaca

Ciarambino e la ripresa della vita nel centro storico, con effetti anche sulla microcriminalità
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 Si ritorna lentamente alla vita normale, che purtroppo ricomprende anche la microcriminalità. Il questore di Genova Vincenzo Ciarambino infatti, in margine alla presentazione del nuovo polo Ceis per minori, rileva che i dati con la ripresa della vita dopo il lockdown registrano un leggero innalzamento dei reati, segnatamente quelli di strada come le rapine, oltre allo spaccio di sostanze stupefacenti che in tempi di lockdown come immaginerete era più problematico.

"Le immagini di due settimane fa che ci hanno portato alla ribalta delle cronache nazionali - dice il questore - mi auguro non si debbano più verificare. In queste ultime due settimane si sono registrati dei notevoli miglioramenti anche grazie ai servizi che abbiamo messo in strada insieme ai colleghi della polizia locale e l'ordinanza coraggiosa del sindaco non tanto per la limitazione della vita ma per la limitazione delle sostanze alcoliche. C'è una leggera ma visibile regolamentazione della movida, ora bisogna fare sintesi per la tutela di un commercio corretto che rispetti le regole e i diritti degli altri".
Quanto agli accessi controllati nei vicoli, Ciarambino osserva: "I varchi nel centro storico? E' solo un'ipotesi che stiamo studiando con i colleghi della polizia locale e le altre forze di polizia e anche i Vigili del Fuoco. Chiudere il centro storico con misure di carattere fisico credo che non sia consigliabile per la ristrettezza dei luoghi e per i flussi che lo coinvolgono e anche per consentire l'intervento di soccorso come le volanti o le ambulanze o i mezzi dei vigili del fuoco che già in condizioni ordinarie di normalità fanno fatica. Avevo pensato inizialmente, riflettendo sulle eventualità operativa, alla soluzione delle transenne, ma non ritengo che sia una cosa consigliabile perché negli ultimi anni ci sono stati fatti che hanno comportato problematiche serie".