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Chi si può intestare una battaglia, una sfida a quell’efficientismo strafavorito?
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  Manca un anno esatto al match che rimetterà in gioco, dopo cinque anni tra i più sconvolgenti, palazzo Tursi e i primi movimenti incominciano a vedersi. Ma sono tutti sul fronte di Marco Bucci, il superfavorito, mentre il fronte della opposizione è fermo ai tormenti interni del Pd e dei 5 Stelle.


La mossa del cavallo (così l’ha battezzata Carlo Rognoni, grande giornalista, già senatore del Pd e superesperto di televisione e comunicazioni) ha mosso il quadro, indicando una minirivoluzione che porterebbe in sella al destriero del sindaco uscente un movimento civico fino a ieri più orientato a sinistra.


La corsa di Bucci sarebbe cioè appoggiata anche da forze molto pimpanti, come quella capeggiata dall’ex superassessore di Pericu, Arcangelo Merella, dal nobile passato Psi e da altri fino a ieri molti vicini al Pd. Guarderebbero al sindaco cu’ cria anche le famose “sezioni chachemire” del Pd, annidate nei quartieri borghesi di Castelletto e Albaro, dove da tempo e clamorosamente i democratici beccano più voti che nelle storiche ex periferie operaie.


Molti osservatori hanno subito sostenuto che qui più che “mossa del cavallo” si tratterebbe di un “salto sul cavallo”, nel senso che ci sarebbe in corso un’operazione classica della politica italiana: saltare sul carro del vincitore. E Bucci appare indiscutibilmente un probabilissimo vincitore.


Ma raccontata così la storia delle prime mosse di una futura campagna elettorale apparentemente scontata appare un po’ semplicistica o riduttiva e non solo perché trascura il fronte opposto, quello delle opposizioni sconfitte oramai da lustri su tutta la linea delle elezioni amministrative.


Sta vincendo Bucci con il suo efficientismo pragmatico, dove l’efficienza sua e quella del suo migliore cavallo (tanto per restare in tema equestre), il super assessore avvocato Pietro Picciocchi, stanno arando il territorio genovese, anche al di là di una visione globale della futura Genova che viene contestata.
Dal “miracolo” del ponte costruito in meno di un anno la giunta porta a casa risultati concreti, visibili, il water front di Levante va avanti come un treno con le demolizioni lampo della ex Fiera, mentre prima stagnava, la Diga di Begato va giù, come era stato promesso, il buco davanti a San Martino si riempie, in ogni delegazioni e quartiere ci sono novità , hanno ornato di fiori e piante perfino le aiuole abbandonate da decenni di viale Brigate Partigiane, dove i lavori, cominciati dalle vecchie giunte di sinistra stanno per finire.


Questo efficientismo rapidom e spesso “a spot”, conquista e fa passare in secondo ordine anche i vuoti, le promesse mancate, le grandi visioni strategiche. E’ qui che casca l’asino dell’opposizione o delle opposizioni che per il momento non propongono una visione alternativa, una strategia che sfidi e smascheri questa marcia rapida, di risultati subito raggiunti, fossero anche sole le fioriere riempite, il lancio del piano Caruggi o chissà che altro.


Eppure lo spazio c’è, anche i valori sui quali fondare una politica cittadina più vicina alle tradizioni della sinistra, i diritti di tutti, la difesa delle fasce deboli, oggi falciare ancora di più dagli effetti della pandemia. Invece contro Bucci-Piciocchi non si muovono altro che le diatribe interne, i congressi Pd con i tempi di Matusalemme, gli sfrangiamenti dei post grillini perfino nella battaglia sacrosanta contro l’operazione Autostrade.


Chi si può intestare una battaglia, una sfida a quell’efficientismo strafavorito? Fra un anno chi scenderà in campo contro? Nel solito giochino dell’oca si incominciano a fare i primi nomi, senza che appaia quella visione necessaria a smascherare l’efficientismo.



Il sempreverde Luca Borzani, storico, ex assessore, ex presidente del Ducale, oggi più che altro giornalista-editorialista, autore di lunghe prediche, la rampantina Cristina Lodi, ex capogruppo Pd a Tursi, liquidata dai suoi e quindi martirizzata, alter ego ( o dovremmo dire alter ega?) di Pippo Rossetti…...Sussurri in quel silenzio che segue le sconfitte a raffica degli ultimi anni. Mentre il sindaco cria anche con il collare e Piciocchi inaugura un nuovo giardino al giorno. Un bel cavallo su cui saltare in corsa, ben protetti dagli Arcangeli.