cronaca

Una sola donna e tanti nomi già legati alla città. A luglio inizia periodo di reggenza di Francesco Pinto
2 minuti e 54 secondi di lettura
 La Procura di Genova attende il nuovo procuratore capo poiché nel mese di luglio Francesco Cozzi andrà in pensione: una sostituzione importante di un magistrato molto amato a cui si riconoscono molti meriti.


L'ultimo della sua carriera in ordine temporale sarà la richiesta di rinvio a giudizio per il crollo del ponte Morandi che dovrebbe arrivare alla fine della prossima settimana. Il sosituto non arriverà subito: ci sarà una fase di reggenza di circa otto mesi, necessari al Consiglio superiore della magistratura per vagliare le candidature.

Da luglio e fino alla nuova nomina sarà il procuratore aggiunto Francesco Pinto a sostituire Cozzi: c'è anche lui nella lista dei dieci magistrati che hanno fatto domanda per ricoprire la carica a Genova al Consiglio superiore della magistratura.

Tra le inchieste coordinate da Pinto spiccano quelle legate alle responsabilità di Autostrade come i tre filoni di inchiesta sui falsi report dei viadotti, delle barriere antirumore pericolose e dei mancati controlli alle gallerie. Tra le altre, il magistrato inoltre coordina le inchieste relative alle morti covid, quella sul presunto riciclaggio di parte dei 49 milioni di euro di rimborsi elettorali ottenuti dalla Lega, ma anche quella più recente sulla maxi evasione di Iva di Booking.com.

Oltre a Pinto, c'è in corsa per il "dopo Cozzi" Nicola Piacente, attuale procuratore capo di Como. Fu ex procuratore aggiunto a Genova occupandosi di terrorismo e dello scandalo Carige. Un curriculum con grande esperienza anti terrorismo alla procura di Milano e alla Direzione nazionale antimafia.

Terzo nome è quello di Biagio Mazzeo, attuale procuratore di Lanusei, comune sardo dell'Ogliastra, genovese d'adozione noto in città poiché fu lui a far aprire l'inchiesta sulla morte di Martina Rossi che era stata archiviata in Spagna e che poi è stata spostata in Toscana.

Nell'elenco c'è anche il procuratore aggiunto di Roma Rodolfo Maria Sabelli, presidente della Associazione nazionale magistrati dal 2012 al 2017. Tra i suoi incarichi legati anche alla città di Genova ci sono le inchieste romane sul patron della Sampdoria Ferrero.

Il quinto nome è quello di Fabio Napoleone, in passato procuratore di Sondrio e consigliere del Csm e attualmente sostituto procuratore generale presso la corte d'appello di Milano che potrebbe però essere nominato a Milano.

Il sesto candidato è il procuratore di Tivoli Francesco Menditto, componente del Consiglio superiore della magistratura che per molti anni ha svolto funzioni di Presidente di uno dei collegi della sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione del Tribunale di Napoli.

Settimo nome in lista è quello del procuratore Roberto Pellicano oggi capo a Cremona, dove è giunto dopo essere stato a lungo a Milano e aver seguito, tra le altre, le inchieste legate alla Lega con Francesco Belsito, Umberto Bossi e il cosiddetto "cerchio magico".

Ancora, tra i candidati a sostituire Cozzi ha fatto domanda il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Gerardo Dominijanni, docente universitario, impegnato prima di Reggio a Catanzaro che si è occupato a lungo di lotta alla mafia.

Nono candidato è il giovane procuratore di Paola (Cosenza) Pierpaolo Bruni. Ha soli 52 anni ma si è fatto conoscere per la sua lotta alla ndrangheta.

Decima candidata è l'unica donna in lista, il procuratore aggiunto di Cuneo Gabriella Viglione,
che vanta una lunga esperienza a Torino a indagare sulla criminalità organizzata e sui reati legati alla sicurezza sul lavoro e attenta a temi come la violenza di genere e contro i minori.