economia

"Genova ha grandi potenzialità, occorre puntare su agganci economici solidi"
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Si è svolto oggi a Genova alla presenza di grandi personalità dell’impresa italiana, delle istituzioni, della politica e del segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, un convegno organizzato dalla Uilm: “Modello Genova, un ponte per il futuro: la sfida del lavoro per l’industria genovese”. Realtà come Fincantieri, Leonardo, Ansaldo Energia, Rina, Liguria Digitale, Esaote, Abb, Hitachi e Riparazioni Navali sono leader nei loro settori e costituiscono centri di aggregazione di un indotto avanzato. Eppure, l’industria genovese si trova davanti a un bivio tra passato e futuro. Esaurito l’effetto ponte, il sistema delle imprese dovrà dimostrare di sapere difendere, preservare, consolidare e sviluppare sé stesso. Il territorio deve archiviare l’ideologia tossica della decrescita felice con più concorrenza e meno populismo. Occorre, quindi, un grande patto per il rilancio industriale del territorio che non può prescindere da una grande alleanza tra sindacato, istituzioni e imprese.



Antonio Apa, segretario generale Uilm di Genova, spiega che: "Genova presenta delle grandi potenzialità, un capitale umano in termini di scolarità e professionalità tra i più eccellenti in Italia, una struttura industriale nelle alte tecnologie, formazione universitaria e ricerca tecnologica di alto livello, un territorio e un ambiente naturale di grandissimo pregio paesaggistico e climatico. Per questo Genova e la Liguria devono puntare su quelli che restano gli agganci economici solidi a partire dal rafforzamento del sistema imprese, anche se sono ancora troppo poche le imprese pronte a muoversi nel nuovo scenario tecnologico”.


 
Ci sono, purtroppo, situazioni difficili ancora aperte: ad esempio Piaggio, Ilva o Leonardo che, ormai è chiaro, intende disfarsi dell'automazione. “Un’operazione solida secondo Leonardo, non per il sindacato che ha respinto al mittente Le intenzioni del Gruppo attraverso la mobilitazione – spiega Apa - Pare che  anche venti competitor, ai quali era stata proposta l’operazione, abbiano dato una risposta negativa a Leonardo che, così facendo, si è coperta di ridicolo. Quindi manca una strategia vera da parte del Gruppo, operazione tesa esclusivamente a fare cassa”. Per quanto riguarda la vertenza nazionale che riguarda l’Ilva, la Uilm ha una forte convinzione: “Qualora il Consiglio di Stato dovesse confermare la sentenza del Tar di Lecce sullo spegnimento degli impianti, il Governo dovrà fare solo una cosa: un decreto salva Ilva”, tuona Apa.

 
Per la Uilm genovese la politica non deve sottovalutare la questione. “È giusto difendere l’occupazione ma in un periodo che considero storico bisogna andare all’attacco perché esistono opportunità da cogliere – continua Apa -  Abbiamo a disposizione  ingenti risorse da investire, pertanto Genova e la Liguria hanno la possibilità di far decollare le infrastrutture.”
La Uil sostiene che lo scalo genovese debba candidarsi per diventare la più grande piattaforma logistica del sud Europa. Inoltre è necessario coprire i bacini dei cantieri navali e realizzare finalmente il ribaltamento a mare, opera vitale per il cantiere di Sestri Ponente e tutto l’agglomerato industriale logistico portuale del ponente. “Per questo istituzioni, sindacato e imprese devono sottoscrivere un patto per il rilancio pensando al futuro  - conclude Apa -  dovranno fare sistema per non perdere l’occasione storica irripetibile del recovery fund puntando su grandi progetti che potranno cambiare il volto di Genova e creare nuovo lavoro”.