cronaca

Con la chiusura notturna della A26 presidi a Masone per evitare i viaggi dei camion lungo le provinciali
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La strada del Turchino, dove insiste da oltre un anno e mezzo la frana del Gnocchetto, potrebbe riaprire prima del 23 luglio, data fino a questo momento indicata per la fine dei lavori. Ad annunciarlo è l'Unione dei Comuni Stura, Orba e Leira che ha ricevuto l'indiscrezione da parte di Anas Torino che da fine maggio ha iniziato i lavori di messa in sicurezza della frana.

Lavori più rapidi del previsto dunque. Una buona notizia per i residenti delle vallate al confine tra Liguria e Piemonte che da anni fanno i conti con i pesanti disagi legati alla chiusura della strada. Nelle prossime ore arriveranno comunicazione più precise. I lavori di messa in sicurezza del fronte franoso sono potuti iniziare dopo che l'Anas è entrata in possesso del tratto di strada (che si trova nel tratto del Turchino piemontese). Una lunga diatriba su come intervenire e sui tempi tecnici legati ai passaggi burocratici. Il costo complessivo dell'intervento è di circa 2,8 milioni di euro.


Nel frattempo sulla A26 è stata istituita la gratuità del tratto tra Masone e Ovada. Un piccolo contentino per i residenti della valle Stura che però devono fare continuamente i conti con le chiusure notturne e i lavori infiniti sulle gallerie dell'autostrada. Per questo molti residenti preferiscono, e a volte si trovano costretti, a percorrere altre strade alternative ma di difficile percorrenza per via delle dimensioni della stessa strada.

Con le chiusure notturne della A26 si presenta anche il problema dei camion che costretti a uscire percorrono le strade locali rischiando intasamenti e di restare bloccati (GUARDA QUI). Per questo in corrispondenza delle chiusure è stata posizionata nei pressi del casello di Masone un'auto della polizia locale che, assieme al personale Anas, hanno il compito di evitare i viaggi dei mezzi pesanti lungo le strade provinciali.