Pionieri, geniali e visionari, con quel pizzico di pazzia che permette sempre di vedere qualche metro oltre gli altri e di fare quel passo che potrebbe rivelarsi storico. Quelli come Giorgio Parodi erano così. Uomini con una forza e una tempra che non si potrebbero paragonare a nessuna figura del mondo attuale. Con buona pace di Elon Musk e di anti altri etichettati, troppo in fretta, come presunti geni. Che in fondo di nuovo hanno inventato poco o niente. I tempi pionieristici sono passati. Nel mondo delle simulazioni e dei calcoli perfetti, dove quasi non si producono nemmeno più i prototipi e si arriva ai prodotti di serie solo attraverso dati informatici, le personalità carismatiche e di spessore mancano. Prevale la freddezza, mancano le emozioni, la passione.Giorgio Parodi volava su aerei che sarebbe eufemistico definire pericolosi e correva in moto, in un’epoca in cui ad ogni volo o gara un pilota non sapeva se avesse fatto ritorno a casa sulle proprie gambe o in una bara.
Se si pensa alle difficoltà dei primi decenni del Novecento, ogni minima azione di quell’epoca ha un valore enormemente superiore se paragonata ai giorni attuali. Oggi tutto è più semplice grazie proprio alle invenzioni e all’innovazione di quelle decadi fondamentali per la storia motoristica. L’Europa ed in particolar modo l’Italia erano il centro mondiale dello sviluppo e della produzione automobilistica e motociclistica. Visitando il Museo Moto Guzzi a Mandello del Lario si può notare quanti concetti e soluzioni ancora utilizzati sulle moto attuali siano stati studiati e concepiti in Italia, nell’azienda fondata proprio a Genova da Giorgio Parodi e Carlo Guzzi.
I giapponesi, decenni più tardi, perfezioneranno e standardizzeranno la qualità delle produzioni, ma va ricordato e sottolineato che la stragrande maggioranza delle soluzioni tecnologiche e meccaniche motociclistiche sono nate nel Vecchio Continente ed in particolare modo in Italia. Il marchio Moto Guzzi, ora appartenente al Gruppo Piaggio, è un patrimonio che noi appassionati italiani dobbiamo preservare e vantare, ricordando l’enorme valore che Giorgio Parodi ha lasciato al mondo dei motori.
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