cronaca

Il ministero della Salute ha concesso il permesso alla famiglia appena costruitasi
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Sono rientarati dall'India nella giornata di ieri i due genitori che, insieme alla figlia, erano rimasti bloccati nel paese asiatico per via del grave stato sanitario: lui, originario dell'India ma residente da anni a Genova, non poteva fare ritorno in Italia a causa della cittadinanza indiana. Il 29 aprile il ministero della Salute aveva infatti emesso un'ordinanza che vietava ai cittadini di alcuni Paesi esteri particolarmente colpiti dalla pandemia - fra cui l'India - di entrare nel nostro Paese.



Il Ciai, ente autorizzato all'adozione internazionale, ha reso noto che il rientro è stato possibile grazie ad uno speciale permesso emesso dal ministero della Salute italiano. Daniela Russo, responsabile Adozioni dell'ente, afferma che: "Ci siamo attivati subito su più fronti ma è risultato subito evidente che tutto dipendesse dal Ministero della Salute. Fortunatamente i funzionari con cui siamo entrati in contatto hanno compreso la gravità, e questa incongruenza è stata recepita: il 6 maggio il Ministro ha firmato una speciale autorizzazione per la coppia che ha lasciato New Delhi la sera dell'8 maggio, dopo aver effettuato i controlli sanitari del caso ed essere risultata negativa ai tamponi. Ringraziamo veramente tutte e persone che hanno permesso che questa storia avesse un lieto fine, consentendo alla logica e al buon senso di prevalere sulla burocrazia".


I due neo-genitori Anthony e Monica, abitanti a Genova, erano partita per l'India il 27 aprile scorso per incontrare e completare l'adozione della figlia. Una volta arrivati hanno vissuto momenti di autentico terrore quando, pur con permesso di uscita dall'India, tampone negativo e volo già fissato, si sono sentiti dire che non avrebbroe potuto fare ingresso in Italia.


Le parole dei neo-genitori: "Non avremmo potuto immaginare una Festa della Mamma migliore di questa. Finalmente siamo rientriamo in Italia con la nostra gioia più grande, nostra figlia. Ringraziamo chi ha reso tutto questo possibile: Ciai, l'Ente che ci ha seguiti in ogni momento, il ministero della Salute, e tutti coloro che ci hanno supportato in questo straordinario viaggio della vita".