cronaca

Silvana Smaniotto: "Non se ne parla più, come se fosse morto un gatto"
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"Sono delusa, mortificata, sono anni che non si parla più dell'omicidio di mia figlia, come se fosse morto un gatto, ho sempre detto parlatene, anche solo per parlarne...".

E' arrabbiata Silvana Smaniotto, la mamma di Nada Cella,
ex bidella, la persona che più di ogni altra si è battuta affinchè le indagini del delitto di via Marsala arrivassero al nome dell'assassino della figlia.


Raggiunta al telefono nella sua casa di via Piacenza,
nella periferia di Chiavari, la donna, la mamma, che a dicembre compirà 79 anni, dice di essere arrabbiata anche con i giornalisti: "Vi siete dimenticati anche voi del mio dolore, chiamate solo ora che è l'anniversario della morte, ma per me l'anniversario è ogni giorno da 25 anni".

La lunga battaglia di Silvana per avere giustizia non si è mai fermata, dopo avere perso il marito, stroncato nel 1999 da un malore alla guida dell'auto mentre transitava davanti al cimitero di Alpepiana, paesino della Val D'aveto, dove riposa Nada, di recente ha perso anche il genero Corrado, stroncato da una malattia, marito della figlia più grande Daniela che vive a Milano con i suoi figli, i nipoti, ora l'unica fonte di gioia,

"Io ogni sei maggio vado nel cimitero di Alpepiana
- ricorda la donna - ma penso a Nada tutti i giorni, gli inquirenti però se ne sono dimenticati...".

Alla notizia che le indagini sono state riaperte la Smaniotto
reagisce senza entusiasmo. "Nessun mi ha detto nulla, non però credo sia giusto che a informarmi sia un giornalista, speriamo che almeno serva...".

La donna parla anche del commercialista Soracco
che era il datore di lavoro della figlia e primo indagato e poi prosciolto per il delitto: "Se non è stato lui posso capire il suo stato d'animo..." butta lì e racconta che ogni tanto vede per strada la mamma e la zia di Soracco, "anziane ma ancora in gamba".

Silvana Smaniotto conclude sottolineando il suo dolore, il grande dispiacere che ha dentro
: "Ora me lo voglio tenere e parlerò per dire quello che penso solo quando ci sarà qualcosa di nuovo"