cronaca

Ancora disagi tra A26 e A12
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Dopo il dramma del venerdì, che ha visto lunghe file di macchine e decine di km di coda fin dopo l'ora del coprifuoco sulle autostrade della Liguria, con automobilisti ostaggio dei cantieri, anche in questo primo maggio la situazione in direzione del capoluogo e delle riviere appare comunque critica. 


Le Autostrade sono un inferno: serata di code su A10, A26 e A12 - IL PUNTO


Tutto fermo come ogni giorno della settimana sulla A26
dove ad ogni ora del giorno c'è sempre la "solita" coda di 4 km tra Ovada e Masone per lavori, oramai diventata solita perché da mesi la situazione è questa. Coda di 3 km in A12 tra Genova Nervi e Recco per lavori, poi diventati 5 in direzione della riviera. In A10, invece, il casello di Genova Pegli è chiuso al traffico fino alle 04:00 del 3 maggio sia in entrata verso Ventimiglia per lavori e l'entrata consigliata è per Genova Pra', sia in uscita e dato che è chiusa anche l'uscita di Genova Pra' per Genova si consiglia di uscire a Genova Aeroporto. E per questo inevitabili le code a metà mattinata tra Genova Aeroporto e Genova Pegli per traffico intenso e  tra il bivio A10/A26 Trafori e Genova Pegli per traffico intenso. Il tutto in una giornata di nuvole e pioggia



Autostrade oltre ogni limite, Aspi sarà indennizzata per il Covid. Rixi: "Il settore andava riformato" - PAZZESCO



Ogni giorno Primocanale denuncia questa situazione dai contorni sempre più scandalosi. Le categorie economiche, dall'Acquario di Genova agli alberghi, dai ristoranti ai commercianti, dopo il Covid adesso inizia il terrore del 'lockdown' autostradale. Inizia a delinearsi l'ombra di un'estate come quella dell'anno scorso che per Maurizio Caviglia, segretario generale della Camera di Commercio di Genova: "Una situazione del genere non sarebbe assolutamente sostenibile, l'anno scorso abbiamo avuto problemi gravissimi, noi stiamo lavorando e stiamo chiedendo soprattutto alla Regione e al Comune di aiutarci perché questo non si deve mai più ripetere" (L'INTERVISTA).


I cantieri dureranno da qui ad almeno i prossimi cinque anni, per tutte le manutenzioni non fatte prima e l'estate rischia di essere davvero compromessa.  Dalle celebrità a coloro che hanno le seconde case fino ai turisti il rischio è che si possa decidere di andare al mare, sì, ma in un'altra regione.